Corpo. E’ questo il titolo del film indipendente, diventato ora anche un romanzo, dello scrittore e giornalista d’inchiesta carpigiano Stefano Santachiara e di Francesco Guida, co-regista e responsabile del montaggio, già vincitore del Festival internazionale di Salerno. Il progetto è partito in punta di piedi, dall’amore che l’autore nutre nei confronti di una figura straordinaria, quella della scrittrice e psicanalista tedesca, di origine russe, Lou von Salomé. “Questo lavoro – spiega Stefano Santachiara – è il frutto di una passione che viene da lontano. Studiando i testi di Arthur Schopenhauer e Friedrich Nietzsche ho scoperto la figura di Lou Salomé e ne sono rimasto letteralmente conquistato: donna e filosofa di talento, è stata capace di vincere stereotipi, spezzare luoghi comuni, realizzando se stessa. Infelicemente amata da Nietzsche – pare sia stata lei a ispirare le prime due parti della sua opera più importante, Così parlò Zarathustra – Lou Salomé visse anche un’intensa storia d’amore col poeta René Maria Rilke nonostante fosse molto più giovane di lei, in barba ai pregiudizi sessisti e al moralismo di fine Ottocento. Una donna libera, anticonformista che rivendicava la meraviglia del mondo interiore femminile e che a 50 anni divenne una delle allieve predilette del maestro della psicanalisi Sigmund Freud, influenzando anche alcune delle sue teorie”. Dotata di un’intelligenza raffinata e di una bellezza tanto androgina quanto magnetica, musa di grandi poeti e intellettuali, l’eccentrica Lou Salomè e la sua vita sono diventate dapprima “una sceneggiatura per il teatro, adattata da Sandra Moretti fondatrice della Compagnia Fata Morgana e portata in scena da alcuni dei suoi attori al Liceo Pico di Mirandola dove insegna, e poi un film”.
Corpo, ambientato negli Anni Ottanta, racconta invece la storia di una Salomè moderna, quella di Monika (interpretata da Miriam Treglia), una donna in fuga dalla dittatura dell’ex Unione Sovietica e da un padre autoritario e violento. Una giovane che ben incarna alcune delle caratteristiche peculiari di Lou Salomè come la gioia di vivere, la sete di conoscenza, una inesauribile curiosità…
Il film, a budget zero, è stato girato la scorsa estate in Cilento, fra Paestum, Agropoli e Castellabate: “due mesi intensi – prosegue Santachiara – un’esperienza davvero bellissima durante la quale tutto il cast, che ha visto lavorare gomito a gomito giovani promesse del teatro e attori più consumati, così come la troupe, hanno dato prova di grande professionalità e umanità”.
Corpo, commedia romantica dalle pennellate thriller e la cui colonna sonora è stata firmata dal compositore Antonio Sessa, è nato grazie alla collaborazione fra due gruppi, quello emiliano e quello campano: accanto a Sandra Moretti, come actor coach, si sono aggiunti Paolo Agresta di San Marco di Castellabate, Miriam Treglia, Agnese Negrelli, Luigi Pascale, attore della Compagnia teatrale Eduardo De Filippo, Lucio Russo, fotografo ferrarese che ha avuto piccoli ruoli nelle fiction Coliandro 6, Gomorra 4, Il Caso Pantani e L’alligatore, il 18enne poliglotta Gerardo Bove, il carpigiano Stefano Stradi e numerosi altri interpreti che hanno avuto ruoli importanti come i docenti e i ragazzi del Liceo Alfonso Gatto di Agropoli.
Il film indipendente non sarà visibile al pubblico ancora per molti mesi: parteciperà infatti come opera inedita a vari festival del cinema mentre la docente di Italiano, Letteratura e Storia del Cinema all’Università del Connecticut, Monica Martinelli, vorrebbe proporlo ai suoi studenti il prossimo semestre come “spunto educativo per le tematiche trattate, a partire da quella del Gender, ma non vorrei spoilerare”, sorride Stefano Santachiara.
Dopo il libro d’esordio, I panni sporchi della sinistra, scritto a quattro mani con Ferruccio Pinotti per tipi Chiarelettere (2013), Santachiara ha ora autoprodotto il romanzo Corpo (disponibile su Amazon), tratto dall’omonimo film: “sfogliando le pagine vi inerpicherete nei meandri mitologici del Parco Archeologico Paestum e nei misteri di centri medievali, lungo i sentieri di luce fra la verde montagna e l’iridescenza marina, laddove le relazioni umane disvelano l’interiore profondità, fra l’incanto e gli abissi”. Ma soprattutto, pagina dopo pagina, leggerete la storia di persone che lottano a gran voce per i propri ideali. Rivendicando il diritto più grande: quello di essere se stessi, nonostante tutto. Insomma, un grande inno alla libertà.
Jessica Bianchi