Sono 38 gli operatori sanitari positivi al coronavirus all’Ospedale Ramazzini di Carpi (erano 26 il 16 marzo secondo quanto comunicato dall’Ausl di Modena) contro i 24 operatori di Policlinico e Ospedale di Baggiovara. Qualcosa evidentemente è andato storto. Il problema? I tamponi.
I test rapidi eseguiti a bordo della propria auto attivati anche a Modena, dopo l’appello del commissario per l’emergenza Sergio Venturi di eseguire tamponi a tappeto sugli operatori sanitari per “farli lavorare con maggiore sicurezza e tranquillità”, a Carpi non sono ancora partiti. Quanti altri operatori dovranno ammalarsi ancora? Quanti medici, infermieri e operatori socio sanitari positivi asintomatici continuano a recarsi al lavoro per fare il proprio dovere mettendo però a rischio l’incolumità di colleghi e pazienti?
Non possiamo permetterci che il nostro ospedale diventi un focolaio d’infezione: i tamponi devono essere fatti a tutti. A tappeto. Senza se e senza ma. E’ questa l’unica strada percorribile per salvaguardare chi, giorno dopo giorno, è in prima linea per salvare vite e alleviare le sofferenze legate a questo virus.
Intanto prosegue la riorganizzazione del Ramazzini con la realizzazione di aree riservate al ricovero dei pazienti positivi che non necessitano di centralizzazione negli ospedali di Modena.
Pazienti covid positivi che – a parte poche aree definite pulite, dalla Cardiologia all’ex area omogenea chirurgica, dall’ex Urologia all’area materno-infantile dove comunque è stato definito un percorso dedicato all’assistenza di eventuali pazienti con sintomatologia sospetta – sono ormai ovunque.
Le aree sono differenziate in base alla tipologia di assistenza: una per i pazienti più gravi presso la Rianimazione, che ha raddoppiato i suoi posti letto anche grazie alle nuove strumentazioni – 10 ventilatori – arrivate dalla Regione, e un’altra per i pazienti che invece non necessitano di assistenza respiratoria, al primo piano presso l’area Medicina 2 – Neurologia.
Medicina 1 è stata dedicata all’isolamento dei casi sospetti in attesa di conferma diagnostica, mentre un’altra area è per il ricovero di cittadini che abbiano sintomatologia e siano contatti stretti di persone covid-19 positive.
In Medicina d’Urgenza vi sono letti per l’isolamento dei pazienti in fase diagnostica in carico al Pronto soccorso e per pazienti positivi che necessitano di ventilazione non invasiva.
Il pre-triage in Pronto soccorso consente di differenziare ulteriormente i percorsi visto l’aumento dei casi covid-19 positivi e la forte affluenza di cittadini che comunque accedono con sintomi respiratori. Pre triage che l’Ausl di Modena non ha ritenuto di effettuare al di fuori della struttura ospedaliera all’interno di una tenda come fatto altrove bensì in uno spazio “separato” interno.
L’appello della dottoressa Chiara Pesci, direttrice del Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza di Carpi, è chiaro e lapidario: “non accedete al PS in presenza di febbre, tosse, raffreddore ma chiamate il vostro medico di base o, nei casi più gravi, direttamente il 118”.
E se potete, state lontani dal Ramazzini.
Jessica Bianchi
Sono 38 gli operatori positivi all’Ospedale Ramazzini: qualcosa è andato storto
Sono 38 gli operatori sanitari positivi al coronavirus all’Ospedale Ramazzini di Carpi contro i 24 operatori di Policlinico e Ospedale di Baggiovara. Il problema? I tamponi.