La domanda ricorre. Incessante. Terrà il nostro sistema sanitario? Ci saranno abbastanza posti di Terapia intensiva nella nostra provincia?
Come si stanno attrezzando l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena e l’Azienda Usl per far fronte ai numeri dell’emergenza Coronavirus?
PAZIENTI COVID RICOVERATI
La situazione vede nel complesso ricoverati in Azienda Ospedaliero Universitaria 176 pazienti Covid positivi: 50 all’Ospedale Civile e 126 al Policlinico.
Di questi, sono in terapia intensiva 50 pazienti: 27 nei posti intensivi gestiti dal professor Girardis in Policlinico e 23 nella terapia intensiva dell’Ospedale Civile diretta dalla dottoressa Elisabetta Bertellini.
“Continua il lavoro incessante delle terapie intensive che accolgono i pazienti più gravi che necessitano di assistenza respiratoria invasiva. In Terapia Intensiva 24h su 24 hanno bisogno di costante assistenza respiratoria che viene assicurata dalla costante collaborazione di medici, infermieri, medici specializzanti. Le metodiche ventilatorie – sottolinea la dottoressa Elisabetta Bertellini, direttore Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva Ospedale Civile di Baggiovara – sono complesse e per i pazienti più gravi è necessaria la pronazione, una pratica che mette il paziente a pancia in giù e richiede molta attenzione e una grande fatica fisica da parte del personale infermieristico.
E’ continuo il confronto tra le figure professionali impegnate in tutta l’Azienda Ospedaliero – Universitaria e con tutti i colleghi a livello provinciale, regionale sulle migliori pratiche da eseguire. I pazienti ricoverati in Terapia Intensiva sono critici e possono sviluppare insufficienza multiorgano, in particolare renale e cardio-circolatoria e necessitano di sedazione, terapia farmacologica, nutrizione e idratazione.
I pazienti COVID19 possono aver bisogno di interventi chirurgici. In questo caso, quindi, gli anestesisti collaborano con le equipe chirurgiche interessate per lavorare nella massima sicurezza degli operatori e per assicurare la migliore assistenza ai pazienti. Nei giorni scorsi abbiamo dovuto affrontare con i colleghi dell’Ostetricia il primo taglio cesareo in una gravida sospetta COVID19. La puerpera in seguito si è rivelata negativa, ma sono state messe in atto tutte le procedure, già in essere per pazienti sospette COVID19 che hanno consentito di operare in sicurezza”.
Risultano inoltre in attesa di conferma diagnostica 100 casi sospetti ricoverati.
Al Policlinico in degenza ordinaria sono seguiti 99 pazienti positivi, di cui 47 presso le Malattie Infettive e 52 negli altri reparti.
All’ospedale di Baggiovara, sono 27 i ricoverati in degenza ordinaria, concentrati in particolare presso settori specificamente individuati sulla base del piano di attivazione posti letto, aziendale e provinciale.
OPERATORI SANITARI POSITIVI A MODENA
A oggi si contano 24 operatori dei due ospedali.
OPERATORI IN PENSIONE CHIEDONO DI RIENTRARE
Come spesso accade nei momenti di difficoltà, questa epidemia ha fatto emergere la solidarietà e la voglia di dare il proprio contributo ai colleghi impegnati sul campo, infatti sono giunte numerose richieste di rientrare al lavoro da parte di tanti operatori sanitari in pensione, medici e infermieri soprattutto, che chiedono di poter contribuire fattivamente alle attività di reparto in un momento particolarmente difficile. Al momento sono stati “assunti” due medici in pensione.
TAMPONI
“Dal 10 marzo il laboratorio di Virologia del Policlinico di Modena esegue il test per la ricerca del coronavirus SARS-CoV-2. Il test – spiega la dottoressa Monica Pecorari, responsabile del Laboratorio – viene eseguito principalmente su campioni respiratori ottenuti tramite tampone oro-naso-faringeo.
Il laboratorio rimane aperto tutti i giorni dal lunedì alla domenica dalle 8 della mattina fino alle 10 di sera proprio per poter raccogliere il maggior numero di campioni e eseguire, di conseguenza, il maggior numero di test. A oggi ne sono stati eseguiti 2.207.
Il laboratorio riceve tutti i tamponi di pazienti sintomatici (compresi gli operatori sanitari) o con polmonite interstiziale eseguiti presso il Policlinico, Baggiovara e tutti gli ospedali del territorio con precedenza per i reparti e le strutture critiche come il Pronto Soccorso, Medicina Interna, Pneumologia, Rianimazione, Terapia intensiva e non da ultimo le Malattie Infettive. Inoltre, vengono eseguiti tutti i test raccolti dalla Sorveglianza Sanitaria, Assistenza Domiciliare e Igiene Pubblica.
In 10 giorni di lavoro, abbiamo potuto verificare che questa strategia operativa ha permesso di ottenere risposte più rapide (dalle 5 alle 48 ore) nell’identificazione dei casi positivi e quindi di poter applicare procedure operative in maniera più tempestiva per un più efficace contenimento della diffusione del virus nella popolazione”.