Hasnain, italiano nel cuore, da Carpi a Lima per un’esperienza di studio e crescita

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Hasnain Abbas

Ci sono esperienze, soprattutto se compiute in giovane età, che imprimono un segno indelebile nella propria vita: è il caso dei sei mesi vissuti da Hasnain Abbas in Perù. Carpigiano di fatto, membro molto attivo della comunità, purtroppo Hasnain, che oggi ha 24 anni, non ha ancora la cittadinanza italiana. “Sono di origini pakistane ma vivo in Italia all’età di 10 anni: sono quindi 14 anni che risiedo a Carpi. Mi sono diplomato all’Itis Da Vinci come perito elettronico e sono in procinto di laurearmi in Ingegneria gestionale all’Università di Modena. Alle superiori ho ricoperto il ruolo di rappresentante d’istituto per tre anni e poi all’Università ho proseguito facendo il rappresentante del mio Dipartimento. Sin dalle medie mi appassiona il volontariato ed è da quando ho 13 anni che mi impegno per la collettività. Attualmente sono volontario ne I giovani per Carpi, nella Consulta per l’Integrazione e Gli Amici del Fegato. Nonostante questo e i miei quasi 15 anni in Italia, di fronte alla legge non sono ancora formalmente un cittadino”. Tuttavia, come ci sono nostri connazionali che non rispettano il Paese e la società cui appartengono, così vi sono migliaia persone che, pur non avendo la cittadinanza formale, amano l’Italia e dedicano alla propria comunità tempo e passione. Impegno che Hasnain ha portato avanti anche nei mesi passati a studiare a Lima, la capitale del Perù, presso l’Universidad del Pacifico. “Sono partito grazie al bando More-Overseas, ovvero un Exchange all’estero simile all’Erasmus, con la differenza che si rivolge a Paesi Extra-UE. Inizialmente ho dovuto risolvere diversi problemi burocratici, rischiando di non partire proprio per il fatto di non avere la cittadinanza Italiana, ma per fortuna alla fine ce l’ho fatta e si è rivelata l’esperienza più bella della mia vita”. Appena arrivato, Hasnain non sapeva neppure una parola di spagnolo, ma col tempo l’ha imparato molto bene, anche perché la nuova lingua gli è stata necessaria per seguire i sei corsi scelti e per sostenere i relativi esami. Sebbene lo studio fosse intenso e con orari e modalità differenti rispetto all’Università italiana, l’impegno ha dato i propri frutti: “c’erano volte in cui la lezione cominciava alle 7.20 del mattino e io alle 4 di notte ero ancora sui libri a studiare. Insomma lo studio è stato molto intenso e ci tendo a dirlo, per confutare coloro che pensano che questo tipo di esperienze rappresentino soltanto una scusa per viaggiare e divertirsi. Grazie all’impegno mostrato e alla dedizione a imparare cose nuove sono stato premiato come uno dei 10 migliori Exchange students”. Ma non è tutto. Anche in Perù Hasnain si è dedicato agli altri: “ovviamente non potevo farmi mancare il volontariato, quindi dopo un mese dal mio arrivo mi sono attivato e ho contattato un’associazione che opera in quelle che noi definiamo Favelas ma che loro chiamano Acientamentos Humanos. Un’esperienza che tutti dovremmo fare almeno una volta nella vita, per comprendere davvero cosa sia l’umiltà”. Oltre allo studio e all’impegno, questa esperienza gli ha portato in dono numerose amicizie e la scoperta di una terra molto diversa rispetto ai luoghi comuni con i quali, dall’Europa, si tende spesso a ridurla. “Oltre a essere una terra bellissima, che racchiude in sé i climi della montagna, della giungla e del mare, e una cucina ricchissima, con 300 differenti piatti riconosciuti a livello mondiale, il popolo è estremamente accogliente e fiero. Inoltre mi ha colpito lo spirito di intraprendenza dei giovani, la loro voglia di essere indipendenti in ogni campo e di progredire. E’ proprio questo il motivo che mi ha spinto, una volta tornato in Italia, a intraprendere una mia attività, un servizio di patronato e CAF che seguo in parallelo agli studi”.
Marcello Marchesini

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