Restiamo vicini ai nostri bambini

“I nostri piccoli non devono sentirsi soli e per questo motivo abbiamo deciso di fare qualcosa per far sentire loro la nostra vicinanza e tutto il nostro affetto”. A parlare sono Angela Loschi e Monica Battini, insegnanti della Scuola dell’Infanzia Andersen, che nei giorni scorsi hanno inviato a tutti i genitori una lettera e una favola da leggere insieme ai propri bambini per spiegare con parole semplici cos’è il Coronavirus.

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“I nostri piccoli non devono sentirsi soli e per questo motivo abbiamo deciso di fare qualcosa per far sentire loro la nostra vicinanza e tutto il nostro affetto”. A parlare sono Angela Loschi e Monica Battini, insegnanti della Scuola dell’Infanzia Andersen, che nei giorni scorsi, con le colleghe delle altre sezioni, hanno inviato a tutti i genitori una lettera e una favola da leggere insieme ai propri bambini.

“Ciao Bambini, siamo le vostre maestre, vi scriviamo perché è un po’ che non ci incontriamo e abbiamo voglia di sentirvi, sapete ci mancate tanto! Come state? Anche noi siamo a casa e non possiamo fare le cose che facevamo prima proprio come voi, ma stiamo bene e abbiamo già iniziato a pensare a giochi bellissimi, cose interessanti e divertenti da fare quando torneremo tutti a scuola. Stiamo anche preparando i libri con i vostri disegni, quelli che avete fatto insieme a noi, sapete siete stati proprio bravi e non vediamo l’ora di consegnarveli e guardarli tutti insieme, come facciamo sempre”.

Un vero e proprio dono che ha commosso mamme e papà e strappato un grande sorriso ai più piccini nel risentire le parole delle loro tate dopo settimane di silenzio.

“L’iniziativa è nata spontaneamente – spiega Angela – su iniziativa degli insegnanti delle tre scuole di tutto il Comprensivo Carpi 2, ovvero Andersen, Agorà e Pascoli, a cui fa capo la Dirigente Scolasticassa Chiara Penso. L’obiettivo che muove ciascuno di noi è lo stesso: tessere un filo, costruire un ponte coi nostri bambini e le loro famiglie, in grado di tenerci uniti anche in questo momento così drammatico e difficile”.

In questa fase emergenziale il Coronavirus è al centro di ogni discussione ma, avverte Angela Loschi, “i bimbi hanno orecchie e occhi per capire benissimo quanto sta accadendo. Tentare di tenerli al riparo dalle notizie senza spiegare loro, seppur con semplicità, la realtà delle cose può peggiorare la loro percezione della vicenda, col rischio di far maturare in loro insicurezze e fragilità. Per questo motivo ci è parso importante dare il nostro contributo e spiegare, con parole immediate e comprensibili, quel che sta succedendo. Il coronavirus non è un tabù, i bimbi hanno domande e noi desideriamo fornire loro qualche risposta con la leggerezza e la delicatezza necessarie”.

E così, le insegnanti del Comprensivo, a seconda dell’età dei loro alunni e del percorso didattico condiviso, hanno messo insieme pensieri, parole e, soprattutto, tanto cuore.

Purtroppo in questo periodo non possiamo tornare a scuola, il motivo lo sapete, è un piccolissimo virus, si chiama coronavirus. Vi ricordate quando vi diciamo di non passare agli amici il burrocacacao o il rossetto perché se qualcuno ha la tosse poi ve la attacca? Non è grave, dalla tosse si guarisce ma è meglio non farlo. La stessa cosa è il coronavirus. E’ un piccolo virus, che c’è ma non si vede, ma se stiamo troppo vicini potrebbe passare da una persona all’altra. Non preoccupatevi anche da questo virus si guarisce ma è meglio non prenderlo. Bene, ora che vi abbiamo raccontato alcune cose vorremmo anche farvi qualche raccomandazione: divertitevi, giocate, leggete dei bei libri e magari fare qualche disegno, così quando ci incontriamo ce li farete vedere. Oppure cercate in giro, in casa, delle immagini o degli oggetti fatti a forma di quadrato, rettangolo, cerchio o triangolo e dite ai vostri genitori che forma è, Vedrete come saranno stupiti di quanto siete bravi”.

“Noi – conclude Angela – pensiamo continuamente ai nostri bimbi, ormai sono parte integrante della nostra vita. Siamo una grande famiglia allargata. Non poterli vedere fa male al cuore ecco perché desideriamo mantenere per tutto il tempo che sarà necessario un contatto. Un filo teso, affinché nessuno di loro si senta solo. Noi ci siamo e anche i loro amici. I bimbi si stanno mandando video tra loro per salutarsi e raccontarsi nonostante siano a casa: è davvero commovente! Continueremo a scrivere, a fare domande, a inviare favole, storie… per poi ritrovarci tutti insieme e riprendere finalmente le nostre vite”.

Jessica Bianchi

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