La Tecnoline di Concordia sulla Secchia ha dato il via alla produzione di mascherine chirurgiche

L’azienda del Distretto Biomedicale Mirandolese ha avviato la produzione di mascherine chirurgiche. L’obiettivo è produrre un milione di pezzi in un mese. “Stiamo attendendo la conferma della registrazione per le mascherine FFP2, ci auguriamo di avere una risposta positiva a breve”, ha sottolineato Stefano Foschieri, amministratore delegato della società.

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Tecnoline di Concordia sulla Secchia
Stefano Foschieri

Parte della produzione convertita a tempo di record per la Tecnoline di Concordia sulla Secchia, azienda del Distretto Biomedicale Mirandolese che ha avviato la produzione di mascherine, fra i dispositivi di prevenzione individuale più richiesti per il contenimento della diffusione del nuovo Coronavirus.
Tecnoline si occupa principalmente di produzione di sacche per la dialisi e di dispositivi intra e post-operatori per la raccolta del sangue e il trattamento con l’ozono; da pochi giorni ha iniziato a produrre mascherine con le attrezzature già presenti in fabbrica. “Si tratta in questo momento di mascherine chirurgiche, già registrate con marchio CE ma – precisa Stefano Foschieri, amministratore delegato della società – stiamo attendendo la conferma della registrazione da parte dell’Istituto superiore di Sanità come mascherine FFP2, ci auguriamo di avere una risposta positiva a breve”. Le richieste arrivano da enti pubblici e aziende private, dal settore sanitario a quello alimentare. Il massimo della produzione verrà raggiunto fra 7-10 giorni quando si arriverà all’obiettivo di 40mila mascherine realizzate al giorno. Sono già pervenute richieste per 500mila pezzi ma l’azienda punta a produrne 1 milione in un mese.
“E’ questa infatti la nostra capacità produttiva massima – prosegue Foschieri – lavorando 7 giorni su 7, h 24. Stiamo registrando qualche ritardo a causa della carenza di materia prima ma abbiamo già prodotto le prime 10mila mascherine e oggi contiamo di arrivare a 20mila pezzi. Abbiamo deciso di intraprendere questo cammino e lavorare a questo nuovo progetto da una settimana ma non ne abbiamo parlato perché abbiamo voluto prima verificare la fattibilità e avere la certezza che il prodotto rispondesse perfettamente alle richieste. Progettare in silenzio puntando all’obiettivo finale è quello che ci ha insegnato il Dottor Mario Veronesi, il fondatore del Distretto Biomedicale Mirandolese, e questo è il modo in cui lavoriamo”.
Non è la prima volta che Tecnoline si riconverte: l’azienda, infatti, produce delle parti in plastica delle barelle per biocontenimento, attualmente utilizzate per il trasporto dei malati da Coronavirus (tutti ricordano le immagini del ritorno del ragazzo friulano dalla Cina). “Si tratta di una particolare sacca di protezione che è stata testata per la prima volta nel 2014 per il trasporto dei malati di Ebola e che elimina il rischio di contagio per il personale coinvolto” conclude l’amministratore delegato.

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