Spezza l’attesa in Pronto Soccorso con i volontari della Croce Blu

Pubblica Assistenza - Croce Blu di Carpi e Azienda Usl di Modena insieme per sostenere, accogliere e informare chi accede al Pronto Soccorso dell’Ospedale Ramazzini di Carpi.

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“Un tesoretto fondamentale”, così il primario del Pronto Soccorso e Medicina d’urgenza dell’ospedale Ramazzini, dottoressa Chiara Pesci, ha definito i volontari della Croce Blu che hanno ridato vita al progetto Spezza l’attesa. “Un intervento di qualità, il loro, un aiuto empatico e logistico prezioso sia per i pazienti che attendono il proprio turno nella sala d’attesa del Ps che per gli operatori. Il loro contributo fa davvero la differenza”, ha aggiunto. Il progetto ideato da Avo insieme all’Azienda Usl di Modena “si era interrotto lo scorso anno”, sottolinea la presidente della Croce Blu, Giannina Panini, ma da pochi giorni è stato riattivato grazie all’impegno di quindici volontari: “abbiamo fatto di tutto affinché questa esperienza potesse continuare – spiega Valter Sacchetto a nome dei volontari – e siamo grati alla Croce Blu che ha deciso di farsene carico. Il nostro compito è quello di accogliere chi entra in Pronto Soccorso, offrendo indicazioni su come muoversi all’interno dell’ospedale, rendendo l’attesa meno onerosa e cercando di limitare al massimo i disagi”. Anche l’amministrazione Comunale ha dato il suo appoggio all’iniziativa affinchè “questo capitale umano di volontari non fosse disperso. Sappiamo – ha aggiunto l’assessore alle Politiche Sociali, Tamara Calzolari – che il tempo trascorso in sala d’attesa al Pronto Soccorso è complicato da gestire. Le persone hanno bisogno di sentirsi accudite e il contributo dei volontari è determinante in tal senso. Un gesto, un’informazione, una parola gentile, una rassicurazione… possono davvero fare la differenza. La presenza dei volontari poi costituisce un sostegno anche per gli operatori quotidianamente sottoposti a stress e pressioni”. Un’attività, questa, che riparte grazie a un “bel gioco di squadra. Speriamo possa avere lunga vita”, ha aggiunto la direttrice del distretto socio – sanitario, Stefania Ascari. Spesso, gli fa eco Andrea Ziglio, direttore dell’Ospedale di Carpi, “sentiamo parlare di umanizzazione delle cure. Ecco, Spezza l’attesa ne è un esempio. Avere qualcuno che ti sta accanto in un momento di grande fragilità e sofferenza è un inestimabile valore aggiunto”.

“Al momento siamo 15 volontari – conclude Sacchetto – ma il nostro obiettivo è arrivare almeno a 40, in questo modo sarebbe garantito un buon turn over e la copertura dei festivi, al momento scoperta”. Sono aperte le iscrizioni per il corso di formazione – al via ad aprile – necessario per aderire al progetto e diventare volontari (per informazioni: 059.698585 – info@croceblucarpi.org).

Il Pronto Soccorso di Carpi registra dai 45 ai 47mila accessi ogni anno: ancora troppi quelli impropri, poi contrassegnati coi codici bianchi e verdi, persone che anziché ingolfare il servizio deputato alle emergenze dovrebbero rivolgersi altrove, a partire dai propri medici di famiglia. Certo iniziative come Spezza l’attesa sono pregevoli ma il nervo scoperto resta il ricorso inappropriato al Pronto Soccorso. Un comportamento che non fa altro che allungare le attese e accendere gli animi.

Jessica Bianchi

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