Aimag: fumata nera sull’operazione di acquisto di Unieco Ambiente

La bocciatura è giunta da parte del Collegio dei Revisori dei Conti.

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Fumata nera sull’operazione di acquisto della divisione ambiente di Unieco da parte di Aimag, municipalizzata di casa nostra. Il pacchetto in vendita, legato al processo di liquidazione coatta amministrativa avviato nel 2017 per il dissesto dell’intero gruppo Unieco, è consistente: si parla di asset attinenti all’intera filiera dei rifiuti, dalla raccolta alla logistica per arrivare al trattamento, recupero e smaltimento comprendenti 35 impianti di vario genere, dislocati tra Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Puglia. La bocciatura è giunta nei giorni scorsi da parte del Collegio dei Revisori dei Conti, il cui parere tecnico è obbligatorio. L’operazione, si legge nel documento, non sarebbe in linea con il “perseguimento delle finalità istituzionali della multiutility”. Un’acquisizione definita “non legittima” poiché la divisione ambiente di Unieco opera e “insiste su territori e ambiti differenti ed estranei a quelli del Comune di Carpi”. L’affidamento ad Aimag di servizi extra territoriali e senza ricadute sul proprio bacino di riferimento, infatti, continua il documento, è ammissibile solo “tramite procedura a evidenza pubblica”. E non è certo questo il caso. Definite “incerte” anche la “convenienza economica” dell’acquisizione e la “sostenibilità finanziaria”. Aimag, si legge infine nel documento del Collegio dei Revisori dei Conti, “mal si presta a un’operazione di acquisizione del genere essendo presente anche il rischio di una modificazione strutturale del gruppo societario facente capo ad Aimag spa anche in relazione alla differenza dimensionale fra l’acquirente e l’acquisito”. Insomma operazione bocciata. Su tutti i fronti.

J.B.

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