Maxi operazione alle prime luci dell’alba di lunedì 28 ottobre da parte dei Carabinieri di Carpi. I militari della Compagnia comandata dal capitano Alessandro Iacovelli, dopo un’articolata attività investigativa ribattezzata Castelli di coca, hanno smantellato una vasta rete di traffico di droga operativa in città. 15 gli indagati di età compresa tra i 24 e i 46 anni – di cui 8 finiti in carcere a causa della loro pericolosità e dei numerosi precedenti penali, 3 agli arresti domiciliari e 4 a piede libero – responsabili di una massiccia attività di spaccio in particolare di cocaina e hashish con base in un’autofficina nella zona di via Pezzana.
Le indagini, iniziate lo scorso anno dal Nucleo Operativo e Radiomobile di Carpi, si sono avvalse di intercettazioni telefoniche, utilizzo di apparecchiature di monitoraggio Gps e analisi dei tabulati di traffico telefonico e telematico, nonché dei tradizionali servizi di osservazione, controllo e pedinamento.
Castelli di coca, spiega il capitano Iacovelli, “ha messo in luce i caratteri tipici di un gruppo criminale dedito al traffico di cocaina in città” e ha permesso di smascherare una fitta rete gestita da italiani e stranieri, tutti residenti a Carpi, che rifornivano le piazze di spaccio cittadine anche avvalendosi di giovanissimi e, in particolare, “il parco di via Pola, le zone adiacenti alle scuole Giotto, Melarancia, Rodari e Andersen, alcuni circoli e centri di aggregazione giovanile come il Graziosi e il Guerzoni e, infine, la zona artigianale di Quartirolo”.
Gli indagati, prosegue Iacovelli, “per garantirsi un accesso più disinvolto nelle scuole, all’occorrenza arruolavano minori” ma erano numerosi anche i genitori che si rifornivano di coca in attesa che i loro figli uscissero.
36 le persone segnalate al Prefetto di Modena come assuntori tra imprenditori, minori e genitori.
Alessandro Iacovelli, capitano della Compagnia dei Carabinieri di Carpi
36 le persone segnalate al Prefetto di Modena come assuntori tra imprenditori, minori e persino genitori che aspettavano i figli all’uscita da scuola.