“Vi racconto come si lavorava con Marchionne”

Mercoledì 30 ottobre, alle 18,45, alla Libreria La Fenice, Raffaello Porro presenterà il libro Sergio Marchionne, insieme all’autore, e parlerà del suo rapporto di lavoro col grande manager che risollevò la Fiat.

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Dopo aver lavorato diversi anni al fianco di Sergio Marchionne, in qualità di addetto stampa Fiat, Raffaello Porro, fondatore di StudioRPR, agenzia di comunicazione, marketing e sviluppo aziendale a Carpi, mercoledì 30 ottobre, alle 18,45 presso la libreria La Fenice in via Mazzini n° 15, presenterà il libro Sergio Marchionne (Sperling & Kupfer) insieme all’autore Tommaso Ebhardt, direttore della redazione di Bloomberg News di Milano che ha inseguito per dieci anni il top manager di Fiat Chrysler da un capo all’altro del mondo.
“Ho viaggiato spesso insieme a Marchionne – racconta Porro – l’accompagnavo a Bruxelles alle assemblee di ACEA – Associazione dei costruttori automobilistici europei e ai saloni dell’auto di Ginevra, Detroit, Francoforte, Parigi, New Delhi. Fui sicuramente tra i primissimi dipendenti a conoscerlo.
Una mattina il mio capo mi mise sul tavolo documenti in inglese e francese dicendomi: leggi qua. Questo signore non ha esperienza di auto e in Italia nessuno lo conosce. Descrivilo in modo che sembri l’uomo giusto per Fiat. E così scrissi io la paginetta di biografia per il comunicato stampa della sua nomina”.
Porro, quale eredità le ha lasciato Marchionne dal punto di vista professionale?
“Lavorare con Marchionne è stato stimolante e stressante. Ha significato buttare a mare un modo di essere dirigente da un giorno all’altro e abbracciarne uno completamente diverso. Dava spazio ai giovani, a chi riteneva bravo, ed esigeva sempre risposte all’altezza, e subito. Non spiegava niente sui dettagli del lavoro ma occorreva intuire ciò che voleva e non sbagliare. Il modo migliore di lavorare con lui era non incontrarlo: a me non è stato concesso. Mi sono stressato molto con lui ma ho imparato tanto e anche oggi che porto avanti la mia impresa, la sua lezione è per me di esempio e stimolo”.
L’incontro alla Fenice sarà l’occasione per ascoltare questo e altri aneddoti su un manager straordinario e visionario, direttamente dalla voce di due professionisti che hanno avuto a che fare con lui per anni, per poi approfondire, attraverso il libro, la storia di un uomo che ha cambiato i paradigmi del fare industria dell’auto, salvando prima Fiat e poi Chrysler.
L’autore, Tommaso Ebhardt, ritrae una figura complessa, che si rivela man mano al giornalista in rapide battute, numerose occasioni professionali e preziosi incontri a due, a microfoni spenti.
Il suo racconto inizia nel dicembre 2008 con l’operazione Chrysler, ricostruisce i traguardi storici, i progetti falliti, la leadership di Marchionne.
Infine, lancia uno sguardo a quello che rimane di FCA dopo la sua tragica scomparsa. Ma, soprattutto, indaga le convinzioni, gli interessi, i sentimenti privati di un uomo riservatissimo che, tuttavia, gli aveva affidato a volte i suoi pensieri, riconoscendolo pubblicamente come il suo stalker più affezionato, e prova a capire il segreto del personaggio che da sconosciuto outsider è diventato uno dei manager di maggior successo sui mercati internazionali.
Se Ebhardt ha incontrato Marchionne da giornalista, Porro lo ha fatto da collaboratore. Questo incontro metterà quindi in luce due punti di vista complementari su un uomo che ha ribaltato le logiche del capitalismo italiano.
“Quando Marchionne stava combattendo contro General Motors – aggiunge Porro – per la questione della put option, il New York Times uscì con un articolo pesante. Un giornalista di un’agenzia internazionale mi telefonò per domandarmi chiarimenti perché non capiva alcuni aspetti. Pur non conoscendolo mi offrii di spiegarglieli a patto però di non citarmi. Dopo un paio d’ore sul terminale apparve la notizia: Fiat, il portavoce Raffaello Porro dice che Marchionne vuole costringere General Motors… Apriti cielo! Il mio capo partì a testa china verso il lato opposto del famoso quarto piano del Lingotto, verso l’ufficio di Marchionne. Io chiamai l’agenzia traditrice. Chi vuol sapere come è finita venga alla presentazione! Ci sarà un colpo di scena”.
Chiara Sorrentino

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