La crisi c’è e si vede ma nonostante ciò anche nella nostra città i consumi del fuori-casa tengono e questo potrebbe spiegare, perlomeno in parte, l’exploit di nuovi bar e ristoranti sorti alla Corte dei Pio negli ultimi anni. Attività che, a differenza dei negozi, continuano ad aprire sia fuori che dentro il centro storico. Ma non è tutto oro quel che luccica: anche se la gente non rinuncia a mangiare fuori ha infatti meno capacità di spesa e con l’aumento della concorrenza, le imprese della ristorazione si trovano a dover fare i conti con meno marginalità da investire nella crescita e, di conseguenza, sul medio e lungo periodo non reggono. Commercianti costretti ad alzare bandiera bianca a causa di guadagni sempre più modesti, affitti
particolarmente salati, tasse insostenibili e concorrenza.
Un mix di fattori esplosivo, a volte acuito da posizioni infelici, basti pensare alla via della Catena ormai ridotta al deserto, che decreta la fine di numerose attività: fiorite e sfiorite nel giro di qualche anno.
Un’emorragia, quella delle attività commerciali a Carpi, che pare non volersi arrestare.
In un sol colpo hanno infatti chiuso i battenti tre bar: caffetteria Twenty One di via Paolo Guaitoli (che vende per trasferimento), Cafè Diferente Bistrot di viale Peruzzi e il Bar – pasticceria Mozart (che si trasferisce a Novi e al suo posto aprirà Pasticceria Modenese) dell’omonima via. Vetrine vuote che rappresentano una sconfitta per tutti.
J.B.