Il frate rock: la musica è gioia

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Sabato 3 agosto, chi vorrà, potrà assistere a Quartirolo a uno spettacolo musicale insolito perché condotto da un dj del tutto particolare: frate Ivano Cavazzuti, uno dei cinque religiosi della Parrocchia di San Nicolò. Lo spettacolo musicale, animato alla consolle da frate Ivano, con le prescritte cuffie alle orecchie, si terrà nell’ambito della 44esima edizione della Sagra di Quartirolo. Frate Ivano non è nuovo a kermesse di questo tipo.

“Ho suonato anche in Piazza a Carpi durante l’ultima Notte Bianca – conferma – tengo abitualmente meeting e intrattenimenti musicali coi giovani scout o parrocchiani di diverse chiese di Carpi e del reggiano, ma sono spesso invitato a rallegrare anche le cerimonie nuziali”.

Originario di Roteglia, nel reggiano, dove spesso torna e dove vivono ancora i genitori anziani e due sorelle, padre Ivano ha avvertito tardi la chiamata del Signore, a 32 anni, all’epoca delle presunte apparizioni della Madonna a Gargallo, ma ha sempre avuto una grande passione per la musica.

“Non ho mai suonato nessun strumento – precisa – ma ho sempre ascoltato dischi e così, pian piano, ho coinvolto i giovani nelle loro riunioni e assemblee religiose all’ascolto della musica, di tutti i tipi, anche quelle delle attuali tendenze e ho notato che l’idea piaceva e ho continuato a farlo, sempre con la mia consolle. La gioia di essere cristiani – aggiunge – dello stare insieme agli altri come faceva Gesù, il piacere di far festa in una società che sta perdendo certi valori morali, di dare ai ragazzi delle parrocchie e delle associazioni cattoliche momenti di svago e di divertimento sano, lontani dai pericoli della strada e delle cattive compagnie, mi ha indotto a insistere in questa pratica che asseconda, del resto, la mia passione e il richiamo che ho per la musica. La Chiesa dev’essere sempre più vicina alle persone, soprattutto ai giovani spesso distratti e male orientati dalla società dei consumi, degli smartphone e dall’alcol:

la musica è un momento di gioia, di partecipazione, di coinvolgimento e lancia messaggi positivi. E io credo di dare il mio modesto contributo in questo senso”.

Anche Carpi dunque, dopo le performance televisive come ballerina di suor Cristina e il prelato romagnolo che suona la tromba in concerti jazz, ha il suo dj e questo non può che far piacere e rappresentare un momento non solo di novità ma anche di arricchimento e di richiamo per i giovani nei modi e nei luoghi da loro preferiti.

Ordinato frate e assegnato al Convento di San Nicolò nel 2005, padre Ivano si rammarica che il suo Ordine dei Frati Minori abbia deciso di chiudere il Convento carpigiano (nonostante le centinaia di firme contrarie raccolte dai fedeli) e di trasferire i cinque frati rimasti in altre sedi.

“Io confido sempre in un ripensamento – dice con voce rotta dalla emozione – perchè qui a Carpi i fedeli ci vogliono bene, c’è una tradizione secolare della presenza dei frati e sarebbe davvero un peccato chiudere anche il Convento dopo avere chiuso sette anni fa il Tempio monumentale di San Nicolò”.

Cesare Pradella

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