Una città a misura di automobilista

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Carpi non è una città a misura di ciclista. I notevoli cambiamenti urbanistici che hanno interessato la Corte dei Pio negli ultimi anni, infatti, non sono stati accompagnati da un ridisegno della rete ciclo pedonale. Oggi chi volesse raggiungere i nuovi poli commerciali dedicati alla ristorazione e al divertimento sorti lungo via Nuova Ponente, via dell’Industria e la Tangenziale Bruno Losi non sarebbe in grado di farlo in piena sicurezza in sella alla due ruote. Manca infatti un collegamento ciclabile tra via Cattani e la zona di espansione oltre la Tangenziale, non collegata nemmeno con il nuovo quartiere Morbidina. A oggi la tangenziale rappresenta un confine pressoché invalicabile per pedoni e ciclisti. Sovrappasso o sottopasso poco importa, la Bruno Losi deve poter essere superata senza mettere a rischio la propria incolumità.

Anche chi, provenendo dalla ciclabile di viale Peruzzi, si immette in quella che corre parallela a via Nuova Ponente non è poi in grado di raggiungere il nuovo Interspar (dal cui parcheggio si può invece giungere in sicurezza sino all’Unieuro) poiché non vi sono attraversamenti ciclo pedonali che dalla pista si immettono direttamente nella corsia di entrata del supermercato. Qualcuno dirà che la strada può essere superata all’altezza di quello posto a ridosso del Borgogioioso, poche pedalate dopo ma, poi, si è comunque punto a capo: costretti cioè a convivere con le auto sulla carreggiata e via Nuova Ponente è trafficatissima a ogni ora del giorno. Discutibile anche la decisione di creare l’ingresso del nuovo punto vendita proprio di fronte alla cappelletta diroccata dove la strada si restringe. Ma questa è un’altra storia. Carpi non è solo centro storico, non più e da molto tempo. Molte attività sono sorte – e sorgeranno – alle porte della città ed è lì che deve concentrarsi l’attenzione della nuova Giunta. Che piaccia o no quelle piattaforme commerciali esistono e i carpigiani devono poterle raggiungere non solo in automobile. In caso contrario, alla cementificazione e all’abbattimento di alberi, si sommeranno pure ulteriori congestioni di traffico e smog. Alla faccia di Greta Thunberg.

Jessica Bianchi

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