Leoni da tastiera in musica

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Umberto Eco sosteneva che i Social Media hanno dato voce “a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel”. L’affermazione del celebre semiologo e scrittore, che tanto fece discutere, potrebbe rappresentare l’incipit ideale di Guarda, io su Facebook non ci vado mai, il nuovo singolo di Nicholas Merzi, un ritratto ironico/grottesco dei cosiddetti leoni da tastiera. Coloro che, forti di una laurea conseguita all’Università della Vita, del Dottorato su Wikipedia e del Master su qualche forum di terrapiattisti, si sentono in diritto, e spesso in dovere, di urlare ai quattro venti la propria opinione su qualsiasi argomento dello scibile umano.

Sentendosi, nemmeno a dirlo, sempre dalla parte della ragione. Si tratta di un brano particolare, caratterizzato da una voce robotica e ripetitiva, che fa quasi da sezione ritmica nel declamare “Guarda, io su Facebook non ci vado mai” senza sentire ragioni, mentre l’artista cerca di spiegare, portare argomentazioni, contraddire, ma senza successo. Il nuovo singolo del musicista carpigiano preannuncia l’uscita del nuovo disco, il secondo dopo l’esordio del 2015 con Qualche traccia, che avverrà nel prossimo autunno.

Musicalmente la canzone è un misto tra Funky e Rap d’autore: una sezione fiati che si alterna alla voce, trainata da un solido groove di basso, batteria e tasti dell’iPhone, un anacronistico clavinet che armonizza il tutto, insieme alla chitarra funky di Merzi, creano l’ambientazione perfetta per il dialogo surreale tra l’artista e il suo alter-ego. 

Un brano dalla sonorità vintage che si contrappone alla indiscutibile attualità del tema trattato. Insieme al pezzo, prodotto da Mirko Limoni e Nicholas Merzi per Propane Records, è stato pubblicato anche il videoclip, realizzato da Luca Fabbri per Black Whale Production, su soggetto dello stesso Merzi, disponibile sul canale YouTube dell’artista.

Marcello Marchesini

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