L’hanno strappata, lanciata, manipolata e trasformata. “Con i giornali abbiamo fatto i cappelli e poi abbiamo fatto i letti… Ci è piaciuto tantissimo perché sembrava di essere in una piscina di carta! Come veri cavalieri abbiamo costruito spade e nascondigli”.
I bambini delle tre sezioni della Scuola d’infanzia Arca di Noè hanno realizzato con le loro mani la carta partendo da materiale di riciclo per modellare i loro giochi, animare le favole, costruire un libro. “Perché per rispettare i libri occorre sapere come sono fatti” spiegano le insegnanti che, grazie alla collaborazione dei genitori, hanno recuperato chili di carta da riciclo. “I bambini l’hanno fatta macerare nell’acqua, l’hanno frullata e setacciata con retini rettangolari, l’hanno colorata con la lavanda e la curcuma, l’hanno asciugata con le spugne e poi fatta essiccare al sole.
A che serve la carta? “Per sfamare l’Omino Mangiacarta ghiotto di alberi che però ci servono per respirare, quindi le persone della città non erano affatto felici” rispondono i bambini che hanno letto la storia. E’ per questo motivo che dal parco di Cibeno hanno appeso delle frecce per indicare all’Omino Mangiacarta la strada verso la Scuola Arca di Noè per sfamarlo con la carta. “Gli alberi servono, altrimenti non possiamo mangiare la frutta…”; “Le foglie trasformano lo smog in ossigeno e se non c’è l’ossigeno noi muoriamo”. I bambini hanno cominciato a realizzare la consapevolezza che per fare la carta occorre molto legno, una risorsa preziosa per l’ambiente e che purtroppo scarseggia.
A quel punto, l’Omino è stato invitato a scuola: “caro omino mangia carta, vieni a scuola per fare una festa? Non mangiare più gli alberi! Ti prepareremo un menù speciale! Hamburger, pizza, patatine, carote fresche, una torta alle fragole… tutto fatto di carta” ma la sua forma umana ha destato più di un sospetto. Durante l’incontro, i bambini hanno manifestato il desiderio di mandare un messaggio ecologico alla comunità “ed è stato motivo di orgoglio per noi insegnanti tanto che tale esigenza è divenuta il pretesto per produrre un libro e divulgarlo”.
Mentre la sezione dei quattro anni realizzava con la cartapesta i personaggi della storia de I tre porcellini raccontata in inglese nell’ambito del progetto di bilinguismo, i più grandi dei cinque anni hanno realizzato il libricino La città pulita illustrando coi loro disegni una storia, quasi vera, in cui i bambini del bosco raccolgono la tanica e la portano in discarica, che è come un labirinto dove ci sono tante cose che non servono più… per convincere la gente a tenere pulita la città. Infine, per sensibilizzare l’intero quartiere, i bambini hanno appeso i loro messaggi con i disegni lungo la recinzione che circonda la scuola e sono tanti quelli che si fermano incuriositi. Al termine di un anno di lavoro, i bambini dell’Arca di Noè sono molto attenti all’ambiente… e anche al comportamento dei loro genitori!
Sara Gelli