“E’ Alfredo, mio marito, che mi dà la forza di affrontare ogni giorno, di non abbattermi, di non lasciarmi prendere dallo sconforto, per il mio bene e quello di nostra figlia, Lorella”. A parlare è la carpigiana d’adozione Angela Longobardi che, lo scorso anno, ha perduto il marito, stroncato da un Linfoma non Hodgkin. “Mi ripeteva continuamente che tutto si sarebbe sistemato, che non ci avrebbe mai lasciate ma non è stato così”. E da un giorno all’altro, all’incommensurabile dolore del lutto si è sommato tutto il peso della burocrazia. “E’ stato un anno travagliato e irto di difficoltà. Dopo aver espletato tutti gli adempimenti legati alla Successione ereditaria, durati sei mesi, sono finalmente riuscita a sbloccare e ad accedere al nostro conto corrente cointestato, a disporre dei pochi liquidi che c’erano e a vendere l’auto di Alfredo perché avevo un disperato bisogno di denaro per far fronte alla rata del mutuo della casa”. Poi, per Angela, mamma sola e senza macchina, è iniziata un’altra sfida: “mi sono messa alla spasmodica ricerca di un lavoro e mi sono accorta che tutti mi ripetevano le stesse domande. E’ automunita? Ha figli? Di fronte alle mie risposte nessuno mi ricontattava”. Paralizzata dal terrore alla sola idea di guidare, Angela non molla: “un giorno mi sono svegliata e qualcosa è scattato in me. Dovevo rispolverare la patente e rimettermi al volante. Ho fatto trenta guide e, su consiglio dell’istruttore, ho acquistato un’auto usata col cambio automatico per sentirmi più sicura. Un passo avanti davvero importante per me, ma continuavo a non trovare un’occupazione malgrado le decine e decine di curricula inviati”. Un’attesa davvero sfibrante. Poi il miracolo, come lo definisce, sorridendo, Angela. “Tre giorni dopo aver preso la mia auto, mi ha chiamata il ragazzo che aveva acquistato quella di mio marito. In quell’occasione, infatti, volendo sapere perché me ne disfacessi, gli avevo raccontato la mia storia e lui si era dimostrato interessato e particolarmente sensibile alla situazione della mia famiglia. Mai avrei pensato di risentirlo e invece… al telefono mi disse di avere una proposta di lavoro per me”. Responsabile della produzione di un’azienda di proprietà di una multinazionale americana, l’uomo ha offerto ad Angela un posto di lavoro come operaia, esonerandola dai turni, sapendo che è sola nel gestire la sua bambina. “Non avrò mai abbastanza parole per ringraziarlo dell’opportunità che mi ha dato. Non mi sono state fatte promesse, non so per quanto ancora il mio rapporto lavorativo proseguirà ma, grazie a questa esperienza, ho ricominciato a nutrire fiducia nel prossimo. Esistono ancora persone oneste che ti porgono una mano per aiutarti, senza alcun secondo fine. Nulla accade per caso: se non avessi venduto l’auto di mio marito, non avrei fatto questo incontro speciale. Un incontro che ha letteralmente cambiato la mia vita. Sono certa che Alfredo mi stia aiutando e proteggendo”, aggiunge Angela. “Grazie a questa occupazione sono in grado di sostenere il mutuo, non ho debiti e faccio fronte alle spese quotidiane con le mie forze. Tante persone e i Servizi Sociali mi hanno aiutata e li ringrazio ma io vorrei farcela da sola. A chi ha vissuto una storia come la mia dico: non mollate. Mai. Non cedete al dolore, non lasciatevi andare, tentate di tenere insieme i pezzi. Fatelo per voi stessi. E sulla vostra strada, quando meno ve lo aspettate, arriverà qualcuno con la mano tesa, pronto a reggervi e ad alleggerire il vostro cammino”.
Jessica Bianchi