La bici può essere un’alternativa all’auto. A maggior ragione in una città come Carpi le cui dimensioni lo consentono. In base, però, ai dati del Pums, Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, solo l’8% dei carpigiani si muove in bicicletta per gli spostamenti all’interno della città mentre il 60% predilige l’auto. “Per raggiungere il 20% entro il 2030 occorre fare di tutto per favorire la scelta della bici” ha affermato Paola Busani, presidente di Fiab, Federazione Italiana Amici della Bicicletta di Modena. Per Busani, Carpi ha una buona dotazione di piste ciclabili e il piano della ciclabilità del 2013 prevede altri interventi infrastrutturali, però tante volte non sono collegate tra loro, manca la segnaletica ed è scarsa la conoscenza dei percorsi da parte delle persone. Si deve lavorare sul contrasto dei furti perché chi parcheggia la propria bicicletta dev’essere sicuro di ritrovarla uscendo dal lavoro o da scuola. Si potrebbero aumentare gli incentivi per chi vuole acquistare una bici elettrica che offre enormi possibilità anche a chi proviene dalle frazioni vicine a Carpi.
Basterà?
“E’ indispensabile elaborare politiche diverse che non favoriscano l’uso dell’auto: il fatto, per esempio, che ci sia molta possibilità di parcheggio dentro alla città di Carpi rende molto più semplice muoversi con l’auto. Per la Fiab, invece di realizzare parcheggi, occorrerebbe destinare le risorse alla realizzazione di piste ciclabili. Se permane la possibilità di attraversare la città con l’auto, non si incentiverà l’utilizzo dei parcheggi scambiatori esterni”.
Resta un sogno avere piste ciclabili che collegano l’intera città?
“Le piste ciclabili devono essere messe in rete e rese più sicure, come è emerso dalle riflessioni durante la serata di lettura del Pums presso la Polisportiva Sanmarinese. I rischi sono dovuti al fatto che il traffico veicolare è troppo elevato: diminuendo il traffico, si rende più sicura la città anche per le biciclette. Inoltre, per incentivare l’uso quotidiano della due ruote è indispensabile una pista ciclabile che colleghi la zona industriale alla città per consentire gli spostamenti casa-lavoro in bicicletta”.
Come è possibile connettere piste ciclabili che sono state realizzate per comparti?
“Dare alla rete ciclabile la stessa dignità che si dà alla rete delle auto. Le ciclabili non devono essere la modalità per togliere i ciclisti dalla strada, ma devono essere sulla strada, convivere con gli altri utenti, evitando il più possibile i percorsi ciclopedonali dove pedoni e ciclisti vengono messi insieme sul marciapiede. Le bici devono essere per le strade, la velocità di percorrenza delle auto dev’essere diminuita come prevede il Pums nelle Zone 30 anche se a noi come Fiab piacerebbe che tutta la città diventasse Zona 30. Per due minuti in meno rischiamo la sicurezza di tante persone. Non abbiamo nessuna pregiudiziale rispetto all’allargamento della ZTL che deve essere fatta per limitare il traffico dentro alla città: può non essere in centro storico ma riguardare altre zone purché si rispetti la quantità totale dei 75mila metri quadrati previsti”.
Sara Gelli