Come cambia la vita di chi si prende cura

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Il pensiero di non poterlo lasciare solo, le decisioni difficili da prendere, la necessità di abbandonare il lavoro per prendersi cura di un padre o di un figlio, lo stress che ne deriva e le conseguenze sulla salute: “il peso della cura non può ricadere sulla singola persona all’interno di una famiglia, né sulla singola famiglia all’interno della comunità”, spiega Loredana Ligabue di Anziani e Non Solo, cooperativa impegnata da ormai dieci anni per il riconoscimento e il sostegno della figura del caregiver. “Si chiama così in tutto il mondo: negli Stati Uniti, in Canada e in Inghilterra, i caregiver hanno piena cittadinanza perché l’invecchiamento è un dato di fatto di cui si è preso coscienza da tempo. Siamo tutti stati, siamo o saremo caregiver perché sempre più le persone si rendono conto che nella vita capiterà di dover prendersi cura di un familiare”. Dunque, non solo attenzione per il soggetto fragile ma anche per chi lo assiste: è da questa consapevolezza che parte, nel 2004, il lavoro della cooperativa carpigiana Anziani e Non Solo che ha esplorato percorsi sempre nuovi impegnandosi per dare risposte adeguate a tutte le donne e gli uomini che si dedicano per anni ai propri familiari, spesso mettendo a rischio salute, occupazione e vita sociale. “Un percorso che, in Emilia Romagna, si collega alla attuazione della legge regionale sul riconoscimento e la valorizzazione del caregiver familiare (L.R 2/14, la prima in Italia) e che, in ambito nazionale, si intreccia con l’iter di approvazione di una legge nazionale connessa all’attivazione del Fondo per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare (istituito nella scorsa legislatura)”. Promossa e organizzata da Anziani e Non Solo, torna dall’8 al 31 maggio la manifestazione, giunta alla nona edizione, Caregiver Day (il programma completo su www.caregiverfamiliare.it) giornate dedicate a coloro che si prendono cura di un proprio caro malato, disabile, non autosufficiente in programma tra Carpi e Bologna, sostenute dall’Unione Terre d’Argine e con il patrocinio di Carer, Regione Emilia Romagna, Ausl di Modena.

Familiari e operatori si confrontano

Per mettere a fuoco i problemi, si inizia con i gruppi di discussione (mercoledì 8 maggio, alle 20.30 presso la Casa del Volontariato, in via Peruzzi, 22 a Carpi e giovedì 9 maggio, alle 20.30 presso la Casa della Salute in via Curiel a Rovereto s/S) tra caregiver familiari e operatori chiamati “a confrontarsi in modo diretto per cercare di comprendere i reciproci problemi ed evitare di alimentare reazioni sbagliate dall’una e dall’altra parte. Ai caregiver che parteciperanno verrà dato accesso gratuito a un corso online pensato per loro” afferma Ligabue.

Vivere a casa propria

“Il desiderio di ognuno è quello di poter vivere il più possibile nella propria casa in tranquillità e sicurezza, senza essere isolato, contando su qualcuno pur non convivente. Se la casa, fino a quel momento luogo di vita, si trasforma in luogo di cura, posticipiamo la necessità che un familiare si debba occupare del soggetto fragile” spiega Ligabue introducendo il convegno Dare cura in una nuova domiciliarità in programma sabato 11 maggio, alle 9.30, presso Sala Loria in via Rodolfo Pio a Carpi, occasione per conoscere esperienze e ricerche condotte in tutta Italia.“Per sostenere l’autonomia a domicilio dei ragazzi disabili che, spesso, devono affrontare le difficoltà legate ai timori dei genitori, a Cesena hanno attivato per esempio un servizio di coaching: un esperto che si reca presso l’abitazione per facilitare la comunicazione tra genitori e figlio disabile in modo tale che si possano capire reciprocamente”.

Racconti sull’Alzheimer

Nell’ambito della manifestazione Caregiver Day, è previsto un laboratorio dedicato al valore della narrazione di cura: raccontare i problemi è un primo importante passo per guardarli in faccia ed evitare che prendano il sopravvento su di noi. Al workshop in programma martedì 14 maggio, alle 15, presso la Casa del Volontariato, Valeria Pecora porterà la sua testimonianza: oggi donna adulta, ha iniziato la sua esperienza di caregiver a sei anni quando alla mamma è stata diagnosticata la malattia di Parkinson e attraverso il suo racconto si esplora il mondo dei caregiver minorenni. Sarà l’occasione per premiare i Racconti tra la veglia e il sonno: con le mani, alle 21, presso la Libreria La Fenice.

Giochi seri” per allenare il cervello

Nell’ambito del laboratorio Favorire la stimolazione cognitiva: le opportunità della simulazione virtuale (Serious Game) in programma martedì 21 maggio, alle 9.30, presso la Casa del Volontariato, oltre a ribadire l’importanza della stimolazione cognitiva per allenare il cervello e i cinque sensi, verrà illustrato il progetto Bridge che propone serious game (giochi seri) per poter tenere attive le capacità cognitive della persona che invecchia. Ai caregiver familiari che parteciperanno verrà dato accesso gratuito al corso online per i familiari che assistono persone affette da Demenza e Morbo di Alzheimer.

Partecipare ai gruppi di automutuo aiuto…on line

“I familiari che si prendono cura trovano nei gruppi di automutuo aiuto un supporto fondamentale: confrontandosi con altri caregiver condividono esperienze, problemi e soluzioni, in occasioni che spesso diventano di festa”. Si riducono così l’isolamento e lo stress come potranno testimoniare coloro che interverranno martedì 21 maggio, alle 15, presso la Casa del Volontariato. La tecnologia soccorre quei caregiver che non riescono a uscire di casa perché nessuno li può sostituire oppure vivono isolati: “siamo ormai in dirittura d’arrivo – spiega Ligabue – e il progetto europeo consentirà la partecipazione ai gruppi di automutuo aiuto attraverso una piattaforma online”.

Caregiver a 55 anni: sostegno a chi lavora

“A 55 anni, ormai prossimi alla pensione e con figli adolescenti, lavoratori e lavoratrici nel pieno delle proprie competenze lavorative, si ritrovano ad affrontare il problema dell’assistenza a genitori non più autosufficienti: dunque gli over 55 rappresentano contemporaneamente una risorsa per il lavoro e per la cura”. La conciliazione sul lavoro resta uno degli aspetti più problematici: al sostegno dei lavoratori per un welfare condiviso è dedicato il workshop in programma martedì 28 maggio, presso la Casa del Volontariato. Ai partecipanti verrà consegnata la guida ad APPS4CARER: selezione di applicazioni per facilitare la gestione delle attività di cura.

Lavoro di cura: non da soli

L’evento finale della manifestazione Caregiver Day è a Bologna, venerdì 31 maggio, alle 9.30, presso l’Aula Magna di viale Aldo Moro, 30. Aprirà la discussione Lalla Golfarelli, presidente CARER, Associazione Caregiver Familiari Emilia Romagna. “In Inghilterra un milione di caregiver si è costituito in associazione per avere un peso nel dialogo con le istituzioni: per affrontare l’invecchiamento della società occorre costruire competenze e un sistema di welfare in grado di reggere la potenza dell’urto. E’ quello che sta succedendo nel mondo, in Italia occorre accelerare”.

Sara Gelli

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