È entrata nel vivo la campagna elettorale con il primo confronto tra i quattro candidati sindaci a Carpi. Ed è filato tutto liscio fino a quando l’intervento di una signora seduta in sala ha dato vita a un fuori programma con cui i candidati si sono dovuti misurare. Sabato 13 aprile all’appuntamento organizzato in Sala Loria dall’associazione Confabitare si sono presentati tutti: Alberto Bellelli, Federica Boccaletti, Monica Medici e Michele Pescetelli, senza che fosse necessario specificare le reciproche appartenenze, hanno preso posto in rigoroso ordine alfabetico e con lo stesso ordine hanno risposto ai quesiti su casa e territorio. Quattro i temi delle domande sui cui si erano preparati: centro storico, riqualificazione e recupero degli immobili, sicurezza, emergenza abitativa e progetti specifici per la città.
Alberto Bellelli ha potuto rimarcare alcune scelte sottolineando la necessità di intervenire in centro storico prevedendo parcheggi hub e ampliando, dove possibile, la ztl senza mettere chi lavora in centro contro chi vi risiede, ma avendo come obiettivo la riduzione dell’inquinamento; di pensare alloggi che siano in grado di accogliere la popolazione che invecchia mentre “ci sono case di tre piani senza ascensore”; di investire su sistemi di sicurezza privata come allarmi e inferriate lasciando fare la sicurezza alle forze dell’ordine; per finire con l’elenco di tutte le misure attivate per affrontare l’emergenza abitativa, dall’housing d’emergenza di Cortile al Fondo per morosità condominiali.
Il rigoroso ordine alfabetico ha consentito a Federica Boccaletti di intervenire sempre dopo Bellelli, sindaco uscente, sottolineando: “qualcuno ha avuto la possibilità di fare ma ha fatto troppo poco”.
Per Boccaletti, non si contiene l’inquinamento allargando la ztl perché la gente gira in auto all’infinito per trovare parcheggio e in centro la prima cosa da fare è riaprire il Caffè Teatro; occorre rendere sicura la città e far sì che i cittadini possano percepirla come tale senza avere paura di parcheggiare dopo il tramonto; nella gestione degli appartamenti di edilizia residenziale pubblica si deve tener conto in graduatoria degli anni di residenza degli stranieri e degli eventuali immobili di cui siano proprietari anche al di fuori del territorio italiano.
“Noi donne a Carpi non siamo vittime di scippo tutte le volte che parcheggiamo” ironizza Monica Medici. Sul fronte della sicurezza, sottolinea, il vero problema, quello dei furti, per contrastare i quali occorre poter disporre delle immagini delle telecamere in tempo reale. Le idee più innovative o visionarie sono le sue a partire dall’aiuola centrale per indurre gli automobilisti a rallentare la velocità riducendo la larghezza di via Lama e via Cattani, ideate in origine come tangenziali fuori dalla città. Contraria ai parcheggi in centro, la Medici propone invece un autobus che percorra tutte le strade laterali del centro storico. O ancora, l’idea di riqualificare il patrimonio immobiliare attraverso le Esco, Energy Service Company operanti nel campo dell’efficienza energetica.
Non offre solo soluzioni ma un diverso modo di approcciare i temi Michele Pescetelli che parla di un patto per il rilancio della città che ricomprenda, in questo caso, amministrazione, privati, agenzie immobiliari, associazioni dei proprietari e degli inquilini, tutti intorno a un tavolo per concertare le linee da seguire e le risorse che ognuno può investire. “Abbiamo perso molto tempo e il processo partecipativo doveva essere iniziato ben prima. Nel caso dell’ampliamento della Ztl è stato fatto il compito scrivendo il piano per la mobilità, ma i risultati si ottengono facendo partecipare le parti in causa”. Per Pescetelli vent’anni fa era stato previsto l’invecchiamento della popolazione ma basta mettersi su una carrozzina e girare in città per accorgersi di quante barriere architettoniche ci siano; sul fronte della sicurezza va ripristinato il vigile di quartiere; va riconnessa la città alle frazioni e sono da risolvere nodi tragici della viabilità cittadina; per affrontare l’emergenza abitativa occorre aumentare il patrimonio di edilizia popolare perché se a Carpi c’è un alloggio ogni cento abitanti, a Modena si sale a uno ogni sessanta abitanti.
Prevedibile e previsto fino a quel momento, il confronto tra i candidati si scalda con il fuori programma della signora che interviene dal pubblico a sparigliare le carte: è una nonna molto emozionata e anche arrabbiata perché si è rivolta al Comune otto mesi fa per segnalare lo stato dei giochi all’interno di un asilo e si è vista rimbalzare da un ufficio all’altro.
L’ irruenza e il modo di esprimersi della signora possono essere discutibili ma non è giustificabile l’insofferenza di chi è chiamato in causa, l’insistenza nel voler trovare una risposta che non c’è, l’incapacità di capire il sentire della gente con un inspiegabile atteggiamento di sufficienza.