Caro sindaco, ecco cosa ci aspettiamo da Lei…

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La parola a Lorenzo Paluan

“Questa campagna elettorale mi pare una brutta versione di Ritorno al futuro: siamo ripiombati nel 2009 o, forse, nel 2005, e ci ritroviamo a fare i con gli stessi temi e le medesime polemiche di allora (Aimag, Parco Lama, Ospedale, la metropolitana leggera tra Carpi e Modena) ma, in realtà, siamo di dieci anni più vecchi e il dibattito nel frattempo si è ulteriormente inacidito. Temo di sapere cosa aspettarmi da molte delle forze in campo, quindi mi limito, da elettore, a dire cosa voterei, qualora trovassi alcune proposte definite, chiare e credibili. 

Cambiamenti climatici
Se l’emergenza delle emergenze oggi è quella climatica, vorrei un candidato sindaco che
si fosse seduto a un tavolo per studiare un vero piano energetico su due livelli, uno per rendere l’ente Comune, con tutti suoi edifici, autonomo dal punto di vista energetico nel giro dei prossimi dieci anni e uno per rendere indipendente il territorio comunale energeticamente nei prossimi 25. Alcune cose in campo ambientale sono state fatte, ma se continuiamo a pensare che l’urgenza del problema si risolva solo a dandosi alla buona volontà dei ragazzi che hanno manifestato nei Fridays For Future o nel sostituire le bottiglie e di plastica con una borraccia, vuol dire che non abbiamo capito né l’urgenza né, tantomeno, le dimensioni del problema (e di quello che si può fare partendo dal patrimonio pubblico e usandolo come apripista per stimolare investimenti su quello privato, promuovendo così la nascita di nuove imprese e generando lavoro).

Aimag

Un forte supporto al primo punto lo potrebbe dare una multiutility autonoma e sotto la direzione reale dell’interesse pubblico, per questo voterei il candidato sindaco che non solo mi garantisse l’autonomia di Aimag da Hera, ma anche un’idea innovativa per trasformarla in un’agenzia per il risparmio energetico dei suoi utenti pubblici e privati (si può fare business anche vendendo il “risparmio energe co” e non solo metri cubi di gas).

Servizi Sociali

Voterei il sindaco in grado di assicurarmi un forte e rinnova- to impegno nei Servizi Sociali. Intendiamoci, l’assessore alle Poli che Sociali Daniela Depietri è forse l’unica che superi la sufficienza in questa Amministrazione ma i servizi di cura alla persona e di assitenza sono sostenuti da un personale sottodimensionato e a rischio burn out. Persone che necessitano non solo di rinforzi ma anche di occasioni per riqualificarsi, apprendere e poter esprimere nuove progettualità nell’ambito dei Servizi Sociali intesi nel modo più ampio: dal disagio giovanile al progressivo invecchiamento della popolazione.

Politiche abitative

Occorrono più risorse e progetti innovativi, a partire da bisogni fondamentali come quello della casa. Voterò il sindaco che saprà  rilanciare il Comune come attore sul mercato della casa, puntando a quello dell’usato da ristrutturare in modo intelligente (e si torna al punto 1) e non solo per creare alloggi sociali (necessari come il pane) ma per favorire forme di mercato calmierato che consentano ai giovani di sperimentare la propria autonomia e, per chi lo vuole, creare nuove famiglie, influenzando così anche il mercato dei privati , oggi fortemente speculativo.
Territorio
Voterei il sindaco che mi garantisse, con l’adozione di un nuovo piano urbano, la rimessa in discussione di tutte quelle aree non ancora cementificate previste dal vecchio PRG, che prevede ancora la possibilità di edificare centinaia di ettari. Uno scempio che, per tornare alla questione dei cambiamenti climatici, non possiamo più permetterci, considerato il contributo che ogni ettaro di suolo non cementificato può dare per compensare le nostre emissioni e i rischi idrogeologici derivanti dall’edificazione sconsiderata a cui abbiamo assistito in questi anni. 

Sicurezza

Voterei il sindaco che ha il co raggio di dire che il tema della “sicurezza” non si risolverà mai aumentando all’infinito le forze di polizia e le videocamere (che non nego siano necessarie seppure in misura ragionevole), bensì promuovendo la coesione sociale e il senso civico di carpigiani nuovi e vecchi (e questo non si può fare con le manganellate).

Ospedale e sanità

Infine, voterei il sindaco che anziché proporre di utilizzare un centinaio di milioni per costruire un nuovo ospedale in aperta campagna (con ulteriore consumo di territorio), capisse che si può ripartire da una ristrutturazione modulare dell’esistente, interrando il parcheggio e costruendoci sopra e, in seguito, riedificando alcuni dei corpi attuali e sviluppandoli verso l’alto.

Detto ciò, non dimentichiamo che oltre a problemi di carattere strutturale, uno dei grandi drammi della nostra sanità è la mancanza di personale, sia nella diagnostica che nella cura: servono persone oltre a (e forse più) dei mattoni.

Visto come si profila il dibattito politico fra i quattro candida sindaco, dubito che temi di questa portata faranno parte del programma di uno di loro. Chissà se almeno uno su quattro mi stupirà e proverà ad avvicinarvisi”. 

  

 

 

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