Che primavera sarebbe senza rondini?

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Sono loro ad annunciare la primavera. Piccole, dalla sagoma inconfondibile. Un volo, il loro, leggiadro, fatto di splendidi cerchi. Le rondini, con la loro bellezza e leggerezza, sono nel cuore di tutti noi. Ogni anno, puntuali, tornano e, nel tepore primaverile della nostra città, nidificano. “La prima rondine – racconta Daniela Rustichelli, delegata della Lipu Carpi – l’abbiamo avvistata nelle campagne i primi giorni di marzo. Ogni anno il loro arrivo è in anticipo, purtroppo i cambiamenti climatici si misurano anche da queste piccole cose”. La Corte dei Pio cela un piccolo mistero: le rondini, infatti, non popolano soltanto le nostre campagne bensì i portici del centro storico, abitati da una ventina di famiglie che, fedeli, ogni anno tornano ai vecchi nidi. Un raro e affascinante fenomeno su cui la Lipu di casa nostra si interroga da anni. A restare un dilemma è dove gli uccelli reperiscano il fango e l’acqua necessari per la costruzione dei nidi non avendo corsi d’acqua che entrano in città. L’ipotesi più accreditata è che si approvvigionino dalla Lama ma, come in ogni bella storia che si rispetti, un pizzico di mistero non guasta mai! “Lo scorso anno, insieme ai bimbi delle scuole carpigiane – prosegue Daniela Rustichelli – abbiamo fatto numerosi sopralluoghi per censire le rondini. In centro vi sono 54 nidi tra naturali e artificiali, mentre le coppie nidificanti sono 23. Grazie a loro, nel corso dell’intera stagione riproduttiva, hanno spiccato il volo circa 120 piccoli rondinotti”.

J.B.