Sembrano innocue, ma di innocuo, la processionaria del pino non ha proprio nulla. “In poche settimane sono già oltre una trentina le segnalazioni di avvistamento che ci sono giunte e continuano ad aumentare” commenta l’assessore all’Ambiente del Comune di Carpi, Simone Tosi. Da anni presente sul territorio della provincia di Modena, questo lepidottero defogliatore provoca danni alle piante ma è anche dannoso per uomo e animali a causa del potere urticante delle sue larve.
Gli avvistamenti di “processioni d’incrisalidamento”, ovvero la fase di vita dell’insetto in cui le larve abbandonano le chiome degli alberi incolonnate per raggiungere il suolo, dove si interrano per formare i nuovi bozzoli, non accennano a diminuire anche a causa del caldo giunto quest’anno in netto anticipo.
“Questa fase – spiega il dottor Maurizio Ferraresi del Servizio Veterinario dell’Ausl di Modena – rappresenta un rischio sanitario per l’incolumità delle persone. Le larve, infatti, sono dotate di peli urticanti a forma di piccoli arpioni che vengono lanciati nell’aria in caso di pericolo e che possono penetrare nella pelle o essere inalati, creando lesioni cutanee e reazioni allergiche e anafilattiche”.
Il consiglio è dunque quello di “non avvicinarsi mai a queste larve se non adeguatamente protetti”, raccomanda il dottor Ferraresi.
Ma come si possono eliminare in piena sicurezza?
“Da un lato – prosegue il veterinario – occorre rimuovere i nidi che possono ancora contenere delle larve. Tali nidi sono estremamente riconoscibili poiché somigliano a batuffoli di lana bianca e si trovano prevalentemente su pini e conifere. Una volta individuati si possono gettare in un sacchetto e bruciarli. Se le larve sono già uscite uno degli elementi più efficaci, adottando tutte le precauzioni necessarie e dunque armandosi di guanti e mascherina, è utilizzare il cosiddetto collare, una trappola meccanica per la cattura delle larve quando sono in processione lungo i tronchi”.
A chi spetta il compito di contrastare la diffusione della Processionaria del Pino?
“I cittadini che nel loro giardino hanno pini e conifere devono provvedere di loro iniziativa e di tasca propria a eliminare i nidi e a condurre una lotta efficace contro le larve. Per quanto riguarda parchi, aree cortilive scolastiche e zone verdi pubbliche a farsi carico di tali interventi è invece l’Amministrazione Comunale”.
Il consiglio: i metodi chimici, come l’uso di insetticidi piretroidi e regolatori della crescita sulle larve, non impediscono la dispersione dei peli urticanti, quindi sono sconsigliati. E’ importante prestare particolare attenzione ai peli delle larve, soprattutto quando si fanno potature o si lavora nei giardini, utilizzando tutte le possibili protezioni, come guanti e mascherina.