La casa dei sogni e dei bisogni

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Si allarga in Emilia-Romagna la rete di sostegno per le donne vittime di violenza con l’apertura entro l’anno 2019 di otto nuove strutture alle quali la Giunta regionale ha assegnato un contributo di oltre 140mila euro. Fra i progetti giudicati ammissibili c’è anche quello del Centro Antiviolenza Vivere Donna di Carpi, presentato dalla Onlus attraverso la disponibilità dell’Unione Terre d’Argine.
“Aprirà una nuova casa rifugio – spiega Alice, operatrice del Centro Vivere Donna – per tutelare le donne vittime di violenza. L’iniziativa La casa dei sogni e dei bisogni nasce dall’esigenza di supportare le donne nei mesi successivi all’emergenza quando riprendono in mano la loro vita e non hanno certo bisogno di sentirsi penalizzate o sotto esame per la violenza subita. L’accoglienza sarà riservata a donne con o senza figli minori e saranno disponibili sette/otto posti letto”. La nuova struttura si aggiunge a quella già presente per la prima emergenza e agli sportelli che Vivere Donna gestisce a Carpi, Novi, Soliera e Campogalliano. Sapere che esiste sul territorio una rete di protezione può essere un incentivo importante per intraprendere il percorso necessario a uscire dal tunnel della violenza: le case rifugio sono strutture a indirizzo segreto, o riservato, che offrono alloggio sicuro e a titolo gratuito alle donne con o senza figli minori che subiscono violenza con l’obiettivo di proteggerli e salvaguardarne la loro incolumità fisica e psichica.
“La casa dei sogni e dei bisogni avrà – prosegue Alice – un’attenzione particolare ai figli minori vittime di violenza assistita e per questo prevede l’inserimento nella casa di figure professionali, come l’arteterapeuta o l’esperta di psicomotricità. Professionisti che potranno aiutare i bambini a superare i traumi della violenza e dell’abbandono della loro casa. E’ un progetto di cui sono venuta a conoscenza  durante la Conferenza Europea della rete WAVE – Women Against Violence Europe – tenutosi a Malta lo scorso ottobre.
La realizzazione del progetto è prevista entro il 2019 ma il finanziamento di 40mila euro verrà erogato al suo compimento a gennaio 2020 per questo stiamo pensando a come far fronte alle spese per la struttura, per l’arredo e per il mantenimento delle donne ospiti e le varie figure professionali. Proprio a questo proposito vorrei lanciare un appello a tutti coloro che hanno un appartamento sfitto affinché si facciano avanti e lo rendano disponibile, magari in comodato d’uso gratuito o comunque con un affitto non troppo oneroso per il centro. Vivere Donna si può far carico delle spese di ristrutturazione, degli arredi e del funzionamento. Per le donne avere la sicurezza di poter contare su un alloggio protetto nella propria città, senza dover costringere i figli a trasferirsi altrove o senza doversi appoggiare ai propri genitori è il primo passo per agevolare la loro autonomia in un momento fondamentale della vita.
I Centri antiviolenza Vivere donna onlus insieme alle altre associazioni femminili del territorio invitano poi i cittadini a seguire i loro social in vista delle iniziative legate all’8 marzo.
Sara Gelli