Settimana corta: le Hack ci riprovano

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Torna alla ribalta il tema della ‘settimana corta’ e i genitori delle scuole medie Hack si dividono. È successo in occasione dell’assemblea di martedì 26 novembre convocata dal dirigente scolastico Tiziano Mantovani per illustrare la proposta del nuovo orario che prevede lezioni dal lunedì al venerdì dalle 7.55 alle 13.25.

Il nuovo orario proposto è subordinato all’approvazione da parte delle famiglie delle classi prime e seconde delle scuole medie Hack (50% + 1, votano entrambi i genitori) e potranno votare anche i genitori degli alunni iscritti alle classi quinte delle scuole primarie Frank, Collodi, Don Milani.

La votazione avrà luogo presso la scuola di Via Canalvecchio venerdì 30 novembre (8.15 – 12.45), sabato 1 dicembre (8.15 – 12.45), domenica 2 (8.30 – 12), lunedì 3 (8.15 – 12.45), martedì 4 (8.15 – 12.45). Lo spoglio delle schede avrà luogo martedì 4 dicembre alle 13.30 presso la scuola e la seduta sarà pubblica.

La proposta avanzata dal dirigente Mantovani è articolata su cinque giorni con sei moduli orari da 55 minuti dalle 7.55 alle 13.25 con due intervalli da dieci minuti (dalle 9.40 alle 9.50 e dalle 11.30 alle 11.40). Essendo il tempo di frequenza obbligatorio in un anno di 990 ore, il modulo orario da 55 minuti prevede il recupero per gli alunni di 2,5 ore a settimana effettuando un rientro pomeridiano da tre moduli orari da 50 minuti il martedì (dalle 14.25 alle 16.55) per tutti gli alunni della scuola. I docenti recupererebbero il monte ore mancante presenziando approssimativamente a un pomeriggio a settimane alterne.

“Il rientro consentirebbe l’organizzazione – si legge nella proposta – di attività laboratoriali e gruppi di lavoro a classi aperte, nonché attività di potenziamento, recupero, approfondimento didattico nelle singole materie”, ma quando alcuni genitori hanno tentato di approfondire chiedendo ulteriori indicazioni rispetto alle attività del rientro pomeridiano è stata avanzata l’idea che possano essere impegnati anche nel ridipingere le pareti della scuola.

Nella pausa di sospensione di un’ora tra le 13.25 e il rientro delle 14.25, “la scuola si impegnerà a garantire l’assistenza al pranzo al sacco all’interno della scuola per gli studenti che sono impossibilitati a rientrare a casa per cause di forza maggiore quali problemi legati al trasporto pubblico o per gli alunni i cui genitori abbiano comprovate difficoltà a prelevare i figli per motivi di lavoro opportunamente documentati”.

Nel corso dell’Assemblea, nonostante le critiche mosse dalla platea, la dirigenza scolastica si è dilungata nell’elenco degli aspetti positivi della ‘settimana corta’ che “corrisponde a precise scelte della maggioranza dei sistemi scolastici europei” e sono stati i genitori a sollevare obiezioni e ad avanzare perplessità condivise con una parte consistente del corpo docente. Ci sono infatti insegnanti apertamente contrari alla proposta della settimana corta: affrontare sei materie al giorno e averne altrettante da preparare al pomeriggio per il giorno successivo avrebbe inevitabili ripercussioni sulla didattica.

I tempi sono stretti e i genitori rischiano di arrivare a una decisione facendo i conti con le proprie esigenze organizzative senza poter riflettere su cosa sia meglio per il loro figlio, esultando magari per la possibilità di avere il sabato mattina libero ma senza avere gli strumenti per approfondire i risvolti pedagogici mentre nel resto del mondo si discute dell’importanza dei ritmi biologici ai fini di un miglior apprendimento a scuola.

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