Quando il diritto allo studio non è garantito

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Sarebbero già otto i bambini in procinto di lasciare, dopo anni, la Scuola Primaria Martiri per la Libertà di Budrione alla volta di altri istituti. Esasperate, infatti, numerose famiglie hanno deciso di trasferire i loro figli altrove, verso le Verdi e le Collodi soprattutto, nonostante l’anno scolastico sia appena iniziato e malgrado i loro piccoli, lì, vi lascino un pezzo di cuore. A essere interessata da questa emorragia di bambini è una classe in particolare: “il problema – raccontano alcuni genitori – si trascina da circa due anni ma ora è diventato davvero insostenibile. A rendere le lezioni sempre più difficoltose è la presenza di un bimbo con problemi comportamentali. I nostri figli hanno paura, non vanno più a scuola volentieri e noi abbiamo deciso di ricorrere a misure drastiche dal momento che dalla dirigenza non sono arrivate risposte concrete”.
“Stiamo collaborando con la famiglia – spiega il dirigente del Comprensivo Carpi Nord, Federico Giroldi – per approfondire le problematiche dell’alunno. Al momento, attingendo dalle risorse del Comprensivo, ho previsto nove ore di compresenza in classe, quindi il bambino potrà contare su un importante affiancamento. Ovviamente, qualora la famiglia decidesse di avviare l’iter della certificazione, l’organico verrà incrementato in corso d’opera. Accetto e rispetto la decisione di alcuni genitori di ritirare i loro figli ma io ho il dovere di accogliere tutti i bambini”.
Dal momento che il bimbo non è certificato, Ausl e Amministrazione Comunale hanno le mani legate, solo a fronte di tale riconoscimento, infatti, i due enti si attiverebbero per mettere a disposizione dell’alunno rispettivamente un insegnante di appoggio e un educatore ad hoc. “Al momento – aggiunge l’assessore alle Politiche scolastiche, Stefania Gasparini – non abbiamo ricevuto alcuna richiesta formale da parte della scuola per agire. Ovviamente qualora si attivasse il percorso noi siamo pronti a fare la nostra parte per il bene del minore e dei suoi compagni di classe”.
Un diritto, quello allo studio, che, in questo caso, non è stato garantito appieno. La migrazione di tanti piccoli alunni verso altre scuole ne è, purtroppo, la dimostrazione tangibile.
Jessica Bianchi

 

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