Tre differenti comportamenti, uniti dalla medesima matrice: la maleducazione

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Tra le numerose fotografie giunte in redazione questa settimana tre hanno catturato la nostra attenzione: espressioni diverse del medesimo malcostume. La questione dei rifiuti, si sa, divide gli animi dei carpigiani. A fronte di chi ha accolto con entusiasmo, seppur tiepido, la nuova tipologia di raccolta domiciliare con tariffazione puntuale, vi è invece una larga fetta di popolazione che si è dichiarata nettamente contraria. Cittadini che, dalla scomparsa dei cassettoni grigi, a volte contribuiscono a rendere la nostra città sempre più sporca e indecorosa. Il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti non accenna a diminuire, complici la latitanza di educazione e di senso civico di quanti non si vogliono arrendere alla necessità di conferire la propria spazzatura in modo differenziato. E allora c’è chi scarica in via Petrarca una piscina gonfiabile per bambini, chi getta con sprezzo accanto al contenitore degli abiti usati di via Ugo da Carpi il proprio vestiario dismesso e, infine, chi, in via Rovighi, accatasta i bidoni della carta sul marciapiede, ingombrando completamente il passaggio, incurante delle difficoltà create ad anziani che faticano a deambulare, persone in carrozzina e mamme con passeggini al seguito. Tre differenti comportamenti, uniti però dalla stessa matrice: la maleducazione.
Riacquistare un maggiore attaccamento alla “cosa pubblica” e più rispetto nei confronti di chi ci sta accanto, è il primo passo da fare.
Jessica Bianchi

 

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