Il crollo del Ponte Morandi a Genova ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica il tema del pagamento dei pedaggi autostradali e dei carburanti da parte dei mezzi di soccorso, scatenando un legittimo e unanime sconcerto. “Per quanto riguarda il pedaggio – spiega il segretario provinciale Fns Cisl, Stefano Venturini – siamo muniti di telepass per evitare code ed essere tempestivi mentre la voce carburanti rappresenta una nota decisamente dolente. Noi, infatti, a differenza di tutti gli altri corpi dello Stato, su ogni pieno di carburante paghiamo anche l’Iva e gli importi dei rifornimenti costituiscono una cifra molto importante, probabilmente la più rilevante, ricompresa nel capitolo di spesa relativo alla riparazione mezzi. Ogni anno arriviamo con l’acqua alla gola poiché la disponibilità è nettamente insufficiente rispetto alle esigenze.
I mezzi, sempre più obsoleti, necessitano di continue manutenzioni ma, a volte, dobbiamo rinunciare a ripararli poiché non abbiamo fondi. Il 60 – 70% dei lavori di manutenzione ordinaria e persino alcuni di carattere straordinario vengono fatti da noi all’interno delle caserme, il che rappresenta un bel risparmio per lo Stato ma nonostante ciò non ci rimangono le risorse per fare le riparazioni più complesse e siamo costretti a utilizzare mezzi non efficienti per chi svolge un servizio di soccorso tecnico e urgente come il nostro”. E se la Polizia Stradale può contare su “cospicue risorse da parte della società Autostrade, in termini di mezzi e caserme, – prosegue Venturini – noi che operiamo molto spesso in autostrada in caso di incidenti abbiamo ricevuto in dono un mezzo e poco più in tutta la regione”.
Jessica Bianchi