Circolare Gabrielli, si cambia

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La direttiva è del Ministero dell’Interno ed è stata trasmessa dalle Prefetture per dare comunicazione ai sindaci delle nuove disposizioni di sicurezza da adottare in occasione di pubbliche manifestazioni. Sostituisce la Gabrielli con l’obiettivo di semplificare l’iter procedurale in risposta alle esigenze espresse sul territorio e assicurare un approccio flessibile alla gestione del rischio “parametrando le misure cautelari rispetto alle vulnerabilità legate a ciascun evento”, garantendo comunque adeguati standard di sicurezza.

Una “vittoria” per tutti gli organizzatori di sagre ed eventi, associazioni, parrocchie e mondo del volontariato, il cui appello è stato raccolto dal Viminale perché le modifiche al testo permetteranno di salvare quelle iniziative, di dimensione ridotta rispetto ai grandi eventi: per i costi da sostenere in materia di sicurezza tanti organizzatori sono stati costretti a rinunciare con ricadute pesanti a livello locale perché diminuiscono le occasioni di ritrovarsi come comunità e si riduce l’attrattività dei nostri territori.

Fermo restando l’importanza della sicurezza, le restrizioni della Circolare Gabrielli in alcuni casi sono sembrate eccessive: la burocrazia, portata al massimo livello, metteva sullo stesso piano un grande concerto in piazza e una processione religiosa.

A mettere nero su bianco, un mese fa, la richiesta di procedere a una verifica della Circolare Gabrielli, era stato il sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli la cui lettera a Salvini era stata condivisa dai sindaci dei principali comuni del modenese; poi il sindaco di Carpi Alberto Bellelli aveva ribadito che con ostinazione il Comune di Carpi avrebbe continuato a investire sulle iniziative culturali, gli spettacoli e i momenti di aggregazione nonostante le difficoltà della Gabrielli e i costi perché “pensiamo che sia una cifra del nostro essere comunità incontrarci, soprattutto nelle sere d’estate”. Infine Maurizio Gasparini introducendo il programma della Sagra di Quartirolo di Carpi scrive “siamo nel caos e si riscontrano differenze di interpretazione e di comportamenti, da territorio a territorio, tra una Provincia, ad esempio la nostra, e quelle vicine”.

Le nuove direttive non modificano nella sostanza il provvedimento ma stabiliscono che la ‘regia’ sarà affidata ai Comuni a cui spetterà di decidere se l’evento può essere gestito con misure ordinarie o se è necessario coinvolgere le Prefetture. Per l’Amministrazione Comunale si tratta di un sicuro aggravio di compiti per il personale. Chi organizza manifestazioni di piazza, concerti, sagre e feste paesane ha finalmente motivo di sperare che si possano evitare eccessi di burocrazia.

Sara Gelli