Superticket addio in Emilia-Romagna, dove la Giunta regionale guidata dal presidente Stefano Bonaccini ha deciso di abolire la tassa aggiuntiva su farmaci (fino a 2 euro a confezione, con tetto massimo di 4 euro a ricetta) e prestazioni specialistiche (fino a 10 euro ognuna), dagli esami di laboratorio a quelli radiologici, con un risparmio per gli emiliano-romagnoli di 22 milioni di euro l’anno, rafforzando il carattere pubblico e universalistico del sistema sanitario regionale.
Attualmente pagata sulla base di quattro scaglioni di reddito familiare, verrà cancellata per le due fasce comprese tra i 36mila e i 100mila euro (non si paga già al di sotto dei 36mila), andando a interessare 900 mila cittadini, e resterà in vigore solo per i redditi superiori ai 100mila euro annui. Infatti, la Giunta ha deciso che le risorse incamerate dal superticket per i soli redditi alti verranno investite su una ulteriore misura – la prima di questo tipo in Italia – stavolta per aiutare le famiglie numerose, ovvero le coppie con due o più figli, per le quali verrà abolito il pagamento del ticket base da 23 euro sulle prime visite specialistiche: un beneficio per circa 330 mila famiglie emiliano-romagnole, pari a 1,5 milioni di residenti, di cui potranno avvalersi sia i genitori sia i figli.
E nulla cambierà per chi è già esente, che continuerà a non pagare la tassa aggiuntiva e neppure il ticket base per le specifiche esenzioni.
"Sono e siamo particolarmente orgogliosi – ha detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che ha presentato la misura insieme all'assessore, Sergio Venturi e alla direttrice generale, Kyriacoula Petropulacos – per una decisione che va incontro ai cittadini e alle famiglie dell'Emilia-Romagna, abbassando il loro carico fiscale". In totale si tratta di una manovra da quasi 33 milioni, interamente coperta con fondi regionali.