E’ nata la Cittadella della Carità

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E’ stata bagnata dalla pioggia l’inaugurazione della Cittadella della Carità, intitolata ai coniugi Odoardo e Maria Focherini, in via Orazio Vecchi. Oltre a ospitare una cappella in cui è murata la prima pietra benedetta da Papa Francesco, gli uffici della Caritas e del Consultorio Diocesani, l’edificio – progettato dall’architetto Federica Gozzi e dall’ingegner Marco Soglia,  e realizzato dall’impresa Bottoli Costruzioni di Mantova – fungerà da struttura di prima accoglienza per i padri separati in difficoltà. Uomini che, ridotti sul lastrico dopo la fine del loro matrimonio, sono costretti a dormire in auto o a casa di parenti. Uno spazio di cui la nostra città, ancora alle prese con le nefaste conseguenze della crisi, sentiva il bisogno. Di fronte a una vera e propria folla di cittadini e autorità politiche e militari, il vescovo, monsignor Francesco Cavina, ha fatto gli onori di casa. “L’impegno profuso per la ricostruzione post sisma, non ci ha comunque impedito di metterci al servizio della città, mostrandoci attenti al tema della povertà. Dopo aver pensato alle mamme con bambini e alle famiglie in stato di bisogno, ora abbiamo rivolto la nostra attenzione ai padri”.
“La struttura – aggiunge Giorgio Lancellotti, direttore della Caritas diocesana – nasce all’interno di un’urgenza più ampia, ovvero quella di andare incontro all’emergenza abitativa che riguarda gli uomini. Su questo fronte si è già provveduto, in parte, tramite il dormitorio maschile con tre posti letto presso la casa di ospitalità in via Curta Santa Chiara. Ora ci si apre alla realtà specifica dei padri separati che si trovano in uno stato di indigenza, mettendo loro a disposizione, presso la Cittadella, quattro camere, per un totale di sei posti letto. Due di queste sono dotate di un secondo letto per accogliere i figli affidati ai papà. Qui questi uomini non avranno solo un tetto sotto cui dormire, bensì la possibilità di usufruire di un percorso di promozione umana. L’obiettivo, infatti è quello di stimolarli, anche grazie all’aiuto degli operatori qualificati dell’Associazione Camilla Pio, affiliata alla Confederazione italiana dei consultori familiari di ispirazione cristiana, a recuperare la loro autonomia e a promuovere una relazione costruttiva con i propri figli. Noi ce la metteremo tutta”. Con l’impegno di molti, la Cittadella, costata 600mila euro, è divenuta realtà, ha proseguito il vescovo, e per questo “desidero ringraziare la Conferenza Episcopale Italiana – che ha finanziato l’opera attraverso i fondi dell’8xmille – la Caritas Italiana e la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi”. Una realizzazione che “arricchisce la nostra comunità. La soluzione dei problemi – ha aggiunto il sindaco di Carpi, Alberto Bellelli – passa solo attraverso l’integrazione tra il pubblico e i vari soggetti operanti sul territorio. La complessità sociale è tale da esigere azioni condivise, allargate e partecipate”. In tempi economicamente difficili e socialmente complicati, la “tenuta della coesione sociale è fondamentale per la vita di una comunità. Il ruolo di un’istituzione come la Fondazione cassa di Risparmio di Carpi – ha dichiarato il neo presidente, Corrado Faglioni – è quello di adoperarsi affinché questa tenuta non venga meno. Solo una società equa, che si prende cura dei suoi membri più fragili, può dirsi realmente sana e vitale. Abbiamo sostenuto questo importante e innovativo progetto della Diocesi di Carpi con 300mila euro, per contribuire alla realizzazione di un luogo di inclusione e riattivazione personale dove progettualità e accoglienza coabitano e concorrono a offrire risposte concrete e abitative. Siamo davvero orgogliosi che oggi abbia inaugurato questo centro di tenuta sociale”. Tra i prestigiosi ospiti che hanno voluto presenziare al taglio del nastro,  –  da Lucia Musti, procuratore capo di Modena alla deputata Beatrice Lorenzin, dalla senatrice Maria Laura Mantovani, al consigliere regionale dell’Emilia Romagna Enrico Campedelli, da Pierluigi Castagnetti, presidente della Fondazione Campo Fossoli alle figlie di Odoardo e Maria Focherini, Gianna, Carla e Paola, con i rispettivi figli e nipoti – anche il prefetto di Modena, Maria Patrizia Paba: “il 2017 è stato, per Carpi, un anno formidabile, basti pensare all’inaugurazione della Cattedrale e alla visita del Santo Padre. Occasione durante la quale, Papa Francesco ha più volte ribadito come siate riusciti a risollevarvi dalle macerie. Oggi, con questa inaugurazione, ribadite, ancora una volta, il vostro impegno e la vostra volontà di andare avanti. L’attenzione della Diocesi alle nuove fragilità dimostra una spiccata sensibilità e ben incarna l’immagine di una comunità salda, coesa e in cammino”.
Jessica Bianchi

 

 

 

 

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