Chi passa si ferma a guardare ammirato le rose e non si capacita del fatto che un’aiuola pubblica possa essere così bella. Due signore chiedono di essere fotografate insieme davanti ai meravigliosi fiori che abbelliscono via Giovanni XXIII all’altezza del civico 22. Qui abita la signora Maria Bazzan la cui grande passione è quella di coltivare le rose, nonostante gli 88 anni compiuti e gli acciacchi, andando oltre i confini del suo bellissimo giardino in cui ci sono piante di ogni tipo, dalla vite al melograno, dalle giuggiole ai mirtilli neri, dalle erbe aromatiche alle rose, naturalmente.
In virtù di un accordo stipulato con il Comune di Carpi, Maria si occupa dell’aiuola che costeggia via Giovanni XXIII, di fronte al Pronto Soccorso dell’Ospedale Ramazzini e ogni anno a maggio questa porzione di terra diventa incantevole e si trasforma in un giardino da mille e una notte tanto che chi passa, si ferma e non risparmia complimenti. “Se per ogni complimento avessi ricevuto un centesimo, oggi sarei ricca” ride Maria che fin da ragazza si distingueva per un notevole pollice verde coltivando la sua terra in provincia di Padova.
Non è gelosa custode dei suoi segreti ma a chiunque chieda un consiglio, Maria dispensa suggerimenti preziosi su come coltivare i fiori. “Dissodare la terra e concimarla rimuovendo le erbacce è il primo passo” dice Maria a cui il Comune ha procurato le piante di cui si occupa con amore. “Non serve tanta acqua per annaffiare le rose, anzi ne consumo di più per lavare il marciapiede dalla pipì dei cani” continua rimandando l’argomento per non perdere il filo. “Al termine della stagione provvedo a una rigorosa potatura riducendole al minimo ma la cosa più importante è l’osservazione quotidiana: afidi e parassiti le cui uova sono trasportate dalle formiche, si stabiliscono sui boccioli per succhiare la linfa delle piante riducendone la capacità di crescita. Per evitare prodotti chimici basta cospargere le piante con acqua e sapone di marsiglia con uno spruzzatore. Infine è fondamentale una giusta esposizione al sole” conclude. A proposito di senso civico, Maria sottolinea la maleducazione di tanti padroni che lasciano orinare i cani sui fiori oppure abbandonano le deiezioni nelle aiuole oppure ci buttano i rifiuti. Altre volte Maria trova i fiori strappati. Comportamenti che non considerano tutto il lavoro che c’è dietro quella fioritura. Nonostante tutto Maria va comunque avanti perché il suo amore per le rose vince su tutto soprattutto da quando, rimasta vedova, riesce a trovare una distrazione nella sua passione e si mantiene in movimento. “Il prossimo mese – conclude Maria – sbocceranno anche i girasoli nell’altra aiuola all’angolo: un vero spettacolo che non dovete perdervi”.
Sara Gelli