Non nascondono il loro dolore Gianni e Anna. La perdita del loro gatto, Mimi, fa ancora male. “Il 13 maggio scorso abbiamo risposto a una telefonata che mai avremmo voluto ricevere. Un amico ci ha chiamati per dirci che il nostro bellissimo gatto era stato ucciso”. Mimi era un micio autonomo, di carattere, e amava passeggiare nel quartiere, a Fossoli, dove viveva. “Lo avevamo trovato ancora cucciolo. Era talmente piccolo da essersi incastrato in un tubo per l’irrigazione, nel mantovano. Sentivamo un lamento ma non capivamo da dove provenisse quel miagolio disperato e sommesso”. Dopo averlo salvato, sette anni fa, Mimi era diventato parte integrante della famiglia. Amato da tutti. Poi, il 13 maggio scorso, Mimi si era nascosto in una aiuola in via Mar Ionio dove è stato assalito. “Sono numerose le persone che si recano nel sottostrada che corre parallelo alla Romana Nord per passeggiare insieme ai propri cani. Purtroppo però il nostro gatto si è imbattuto in un cane lasciato libero e non ha avuto scampo”. Gianni e Anna sono ancora increduli: “la legge parla chiaro, i cani devono essere muniti di guinzaglio quando si trovano in un’area pubblica a maggior ragione se di grossa taglia. E se al posto del nostro gatto vi fosse stato un bambino indifeso?”. L’assalto a Mimi è stato raccapricciante: “come ci hanno raccontato due testimoni oculari, il pastore tedesco ha visto il gatto e gli si è avventato contro, sventrandolo. Una ragazza che faceva jogging lungo la strada ha cercato di afferrare il pastore tedesco, mentre il suo proprietario teneva fermo l’altro meticcio che aveva con sè. Poi, come se nulla fosse accaduto, l’uomo se ne è andato, abbandonando Mimi sull’asfalto”. Alcuni residenti, sentendo grida e miagolii si sono affacciati al balcone e, raccontano Anna e Gianni, “hanno visto il pastore tedesco col gatto in bocca che non voleva mollare la presa. Una volta riconosciuto Mimi, ci hanno immediatamente telefonato. E’ stato terribile. Non abbiamo potuto far altro che portare via il nostro micio, piangerlo e seppellirlo e sentire da allora, ogni giorno, la sua mancanza”. Un dolore a cui si accompagna la rabbia: “sapere che Mimi è morto in modo tanto violento e cruento a causa dell’irresponsabilità e dell’incoscienza di qualcuno è inaccettabile”. Una storia, quella di Mimi, che solleva ancora una volta il tema della potenziale pericolosità dei cani non custoditi dai padroni; quei padroni che, spesso, lasciano scorrazzare nei luoghi pubblici, dalle strade ai portici del centro, ai parchi urbani, i propri animali senza curarsi degli altri. “Non è colpa dei cani – concludono Anna e Gianni – ma dei loro proprietari sconsiderati e incivili”. L’osservanza delle regole è fondamentale per salvaguardare l’incolumità di tutti, siano questi umani o pelosi. I cani, per quanto docili possano apparire, sono pur sempre animali e, in quanto, tali, possono manifestare reazioni imprevedibili. Per evitare tragedie è dunque necessario adottare tutte le cautele possibili. Mimi era un gatto molto amato ma solo la sua famiglia ne piange la perdita: se al suo posto vi fosse stato un bimbo, oggi, a essere a lutto sarebbe l’intera città.
Jessica Bianchi