La zecca arriva in città

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Nessun allarme ma i pericoli non sono solo nel bosco in montagna ma anche nelle aree verdi delle aree urbane: il problema zecche si supera comunque con la sua conoscenza. I cambiamenti climatici e lo spostamento degli animali stanno avvenendo molto velocemente e anche le zone urbane si trovano colonizzate: a rischio, oltre agli addetti ai lavori (cacciatori, guardie forestali), sono anche i cittadini. Attenzione quindi a curare il giardino, tagliare l’erba e spazzare le foglie. Questi parassiti attaccano i mammiferi per succhiarne il sangue aumentando di dimensione: il problema è che quando colpiscono i roditori o altre bestie infette, le zecche diventano veicoli di virus e infezioni. “La malattia più comune trasmessa dalle zecche è la borreliosi di Lyme” spiega il dottor Antonio Gelati, veterinario dell’Ausl “che può interessare la pelle, il sistema nervoso centrale, le articolazioni e il cuore, essendo una malattia batterica, è curabile ma ovviamente impressiona sempre il caso più grave che si verifica solo a causa di diagnosi tardiva, quando si passa da malattia localizzata o disseminata, a cronica (l’8% dei casi)”.

Per chi è pericolosa la zecca?

“Le zecche sono artropodi che si nutrono del sangue dei mammiferi: esseri umani, cani, ungulati in genere e possono ahimè mentre fanno il pasto di sangue trasmettere delle infezioni che possono diventare anche pericolose”.

Cosa si deve fare per rimuovere una zecca?

“Non si deve assolutamente bagnare la zecca con olio o benzina per tentare di soffocarla. Esistono delle pinzette stacca-zecche in vendita in farmacia, si mette la pinzetta sotto la zecca, senza schiacciarla, e si stacca al volo.

Non bisogna apporre pomate al cortisone o antibiotiche perché basta disinfettare con tintura di iodio. Bisogna evitare che la zecca vomiti: se si stressa la zecca con benzina, alcol od olio, come si faceva una volta, si induce il parassita a vomitare prima di morire e se ha un virus o un battere all’interno lo trasmette all’organismo dell’uomo o dell’animale. Quindi è importante staccarla con un gesto secco. Se rimane il pungiglione nella pelle, perché può capitare, non è un problema: si potrà formare una piccola macchiettina di pus ma poi il pungiglione uscirà. Non ci si deve preoccupare del pungiglione ma del rigurgito della zecca”.

C’è un aumento delle segnalazioni nel nostro territorio?

“Non ci sono dati che confermino o smentiscano l’aumento o la diminuzione di zecche: la presenza in numero maggiore di ungulati (caprioli, cervi, cinghiali) aumenta le possibilità di vita di parassiti come le zecche: i parassiti crescono in relazione all’aumento delle loro prede”.

Sara Gelli

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