“Oggi di fronte a un evento o a una notizia riesco a ragionare in modo complesso senza fermarmi alle evidenze e ponendomi un sacco di domande che mi costringono a ulteriori approfondimenti. Guardo al mondo distaccandomi dalla personale visione soggettiva per riflettere sui retroscena e sugli interessi che possono esserci all’origine di un fatto. Non voglio accontentarmi di quello che vedo o leggo” risponde così Giacomo Rossi incarnando lo spirito che anima il Piano Nazionale Scuola Digitale il cui obiettivo è quello di “dare ai nostri studenti le chiavi di lettura del futuro”. La spinta propulsiva parte dal Ministero dell’Istruzione che ha investito in un’idea rinnovata di scuola “intesa come spazio aperto per l’apprendimento e non unicamente luogo fisico, e come piattaforma che metta gli studenti nelle condizioni di sviluppare le competenze per la vita”. Dopodiché è indispensabile che docenti, dirigente e tutto il personale scolastico si rendano disponibili a realizzare i primi la sfida metodologico-didattica, i dirigenti scolastici e il personale amministrativo quella organizzativa.
“Ma ne vale assolutamente la pena” spiega Alda Barbi, preside del Liceo Fanti di Carpi, guardando Giacomo Rossi, 17 anni, 4G, appena selezionato a Catania per vivere un’esperienza formativa in Canada. Per quel che riguarda gli studenti, le loro competenze, i loro apprendimenti e risultati, e l’impatto che avranno nella società come individui, cittadini e professionisti, restano gli obiettivi aggiornati nei contenuti e nei modi “perché è richiesta sempre di più agilità mentale, ma non solo”. Hanno parlato esclusivamente in lingua inglese (era richiesto un ottimo livello), a Catania i quattro studenti del Fanti: oltre a Giacomo Rossi, Chiara Lo Conte, Rebecca Bertolini e Andrea Rossi. Hanno partecipato, anche grazie alla disponibilità della dirigente scolastica Barbi e della docente Chiara Francia, dal 10 al 13 aprile nell’ambito di #FuturaCatania#PNSD, alla simulazione dei lavori negoziali delle Nazioni Unite, For Migration – Global Compact for Migration Model United Nations. La prima simulazione sul processo di sviluppo dell’accordo globale per le migrazioni, durante la quale 78 studenti provenienti da tutta Italia hanno lavorato a nuovi modelli e soluzioni che favoriscano una cooperazione internazionale costruttiva sul tema delle migrazioni. Diciotto le scuole presenti, 78 gli studenti. A rappresentare lo stato dell’Iran era Giacomo Rossi. “Mi sono dovuto informare e documentare per capire come l’Iran si impegnava sul fronte dei cambiamenti climatici o del piano energetico” spiega Giacomo, che ha dovuto stringere alleanze e formare coalizioni per sostenere la propria risoluzione con l’obiettivo di arrivare comunque a una finale, il più possibile condivisa. “Non è la tua idea ma quella dello Stato che tu rappresenti a doverli convincere: è una sfida enorme”. Oltre a potenziare le competenze linguistiche, gli studenti vivono contesti che favoriscono l’internazionalizzazione e mettono alla prova la loro capacità di misurarsi in pubblico, di proporsi in maniera corretta, di saper collaborare, il tutto con una buona dose di personalità e creatività. Grazie alle proposte che vengono loro offerte possono sperimentare la cultura intesa a 360 gradi dalla musica al teatro, alle visite guidate. Otto studenti alla fine hanno avuto l’occasione di poter salire sul palco per descrivere il loro lavoro e il percorso che avevano seguito e Giacomo, selezionato tra gli otto, in perfetto inglese ha parlato a braccio conquistando il pubblico.
“Le modalità orientative che caratterizzano questi eventi hanno il pregio di permettere ai ragazzi di cominciare a capire ciò che vogliono diventare e fare nella vita” conclude la preside Barbi, già al lavoro per la gestione, affidata al Fanti dal Ministero dell’Istruzione, dell’assegnazione del Premio Scuola digitale che coinvolgerà gli istituti di tutta la Provincia di Modena e non solo, in programma a Carpi nel mese di ottobre.
Sara Gelli