Una stanza color arcobaleno alle Verdi

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C’è uno spazio speciale tra le mura della Scuola primaria Verdi di Carpi. Un luogo pensato per i suoi 14 bambini affetti da disabilità e per quelli con problemi di tipo relazionale o comportamentale. Un’aula “morbida” dove i piccoli possono trovare una sorta di rifugio, dall’atmosfera piacevole e distesa, dove ritrovare un pizzico di pace nei momenti più critici. Lo spazio è ritagliato a loro misura, anche grazie alle numerose donazioni fatte alla scuola, come raccontano alcune insegnanti: “l’ambiente classe non è sempre idoneo per questi bambini, per tale motivo abbiamo voluto creare un luogo ad hoc per far trascorrere loro qualche ora lontani dal gruppo, cercando, attraverso materiali idonei, di favorire la loro crescita cognitiva, in un clima ludico e rilassato. I genitori dei nostri allievi si sono dimostrati estremamente attenti e sensibili a questo progetto e molte mamme ci hanno fatto dono di giocattoli educativi rivolti alla fascia 3 – 6 anni”. Le Verdi poi, grazie alla generosità di un anonimo, hanno ricevuto mille euro da spendere in progetti legati all’inclusività: “con parte delle risorse abbiamo acquistato un impianto stereo che utilizzeremo a sostegno di Musicalmente insieme, pensato per sfruttare il potere inclusivo della musica e valorizzare tutte le potenzialità dei nostri bimbi. Preziosa anche la donazione di palle sensoriali del negozio modenese Tutto per il calcio: strumenti che si sono dimostrati fondamentali per stimolare la psico – motricità di tutti i nostri allievi, normodotati e non”. Insomma un luogo spensierato e divertente che però non aveva ancora un nome: “lo scorso anno abbiamo coinvolto tutte le classi in un progetto comune. La finalità – sorridono le docenti – era quella di trovare il giusto nome all’aula e, allo stesso tempo, sapere direttamente dai nostri alunni come avrebbero voluto ridipingerla”. Come sempre accade, la fantasia dei bambini ha superato ogni aspettativa: sulle pareti i piccoli immaginavano arcobaleni, alberi, animali… e allora perché non ribattezzare lo spazio, Aula Arcobaleno? “Un nome – proseguono le insegnanti – che incarna perfettamente lo spirito di questo luogo all’insegna della serenità e della distensione”. Ma a rendere le pareti del tutto magiche è stata l’artista carpigiana Francesca Lugli: a lei è infatti stato affidato il compito di trasmettere, a colpi di pennello, a chiunque entri nella stanza, il senso emotivo profondo di questa aula. “Tra i vari bozzetti preparatori – rivela l’artista – quello che abbiamo scelto è il mio preferito. Il messaggio che desideravo arrivasse con forza è l’importanza della relazione. Della connessione. Solo attraverso la commistione tra entità uniche e diverse tra loro, può nascere qualcosa di straordinario e meraviglioso. Da ogni connessione può sorgere un arcobaleno. Un elemento di bellezza e arricchimento reciproco. Questa parete, che lascio in eredità ai bambini, altro non è che un messaggio di vita e di speranza. L’unione è fondamentale: per grandi e piccoli”.
E il disegno di Francesca ha immediatamente colto nel segno, conquistando proprio i bambini, tra i giudici più severi: “ho voluto lo vedessero prima di imprimerlo sul muro e le loro reazioni mi hanno emozionata e commossa. Sapere che davanti alla mia opera i bambini potranno trovare sollievo e fantasticare mi riempie il cuore di gioia”.
E mentre Francesca terminava la parete, con l’accompagnamento musicale alla chitarra di Stefano Rosa, i bimbi entravano e uscivano dalla stanza, cantando e ballando: “un momento davvero speciale”, sorride Francesca.
Una parete d’artista (sapientemente preparata e imbiancata da Vincenzo Godino) quella regalata da Francesca alle Verdi: come sottolineano a più riprese le insegnanti, rappresenta un vero e proprio “strumento di lavoro. Un materiale da cui partire coi bimbi soprattutto nei momenti più difficili”.  Una sorta di spunto per raccontare una favola e immaginare un mondo altro, nel quale le crisi si gestiscono. Le differenze rappresentano un arricchimento e tutto, grazie alla volontà, diventa possibile. Perché nella stanza arcobaleno le possibilità sono tante quante i suoi colori.
Jessica Bianchi

 

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