Scienza e tecnica abitano qui

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“Tra questi muri si fanno tanta scienza e tecnica. Il nostro obiettivo è far sì che i ragazzi si appassionino sempre più a queste materie e per farlo è fondamentale implementare le attrezzature scolastiche e ripensare totalmente alcuni spazi”. Queste le prime parole dell’insegnante di tecnologia Valeria Dondi in occasione dell’inaugurazione, lo scorso 21 marzo, di una nuova aula multimediale, un ambiente di apprendimento 3.0 e un laboratorio di robotica alla Scuola Media Focherini di Carpi, alla presenza del sindaco Alberto Bellelli. “L’aula multimediale ha 25 postazioni dotate di computer: oggi è indispensabile fare i conti con la tecnologia e i nostri studenti devono imparare a utilizzarla al meglio. L’informatica è uno strumento da cui non si può prescindere e quest’aula attrezzata, grazie a uno sforzo economico importante fatto dalla scuola, è nata proprio per far familiarizzare i ragazzi col Pc. Qui – prosegue Valeria Dondi – si fanno disegno tecnico, italiano, matematica… attraverso una didattica nuova”. Taglio del nastro anche per l’innovativo laboratorio di robotica: qui a fare gli onori di casa e a intrattenere il primo cittadino è stato Leonardo, di 2D. “Tutto l’anno ci impegniamo per costruire Robot capaci di compiere varie missioni in vista della partecipazione al concorso di robotica e scienza First Lego League: due le squadre che domenica 28 gennaio hanno avuto la possibilità di misurarsi nella fase regionale sul tema dell’Idrodinamica. Ci siamo divertiti moltissimo ed è stata un’esperienza bella ed emozionante. Inoltre – spiega Leonardo – il progetto scientifico dalla nostra scuola verrà presentato e premiato il 14 maggio al Ministero dell’Istruzione”.  Il progetto, sottolineano i due insegnanti Valeria Dondi e Ignazio Genovese, docenti che conducono il laboratorio di robotica e scienze, si propone di risolvere le perdite degli acquedotti che causano la dispersione di una risorsa preziosa come l’acqua. “Si tratta di un piccolo robot che, radioguidato attraverso una App, si muove all’interno delle tubature dell’acquedotto, individua le fratture e le ripara dall’interno. Al momento stiamo progettando il prototipo, che poi verrà stampato in 3D, da portare a Roma in occasione della premiazione”. La stampante in 3D è infatti la regina dell’ambiente di apprendimento 3.0: un’aula nella quale l’insegnante non fa una classica lezione frontale, non interroga nessuno, ma dove, al contrario, la didattica si basa sull’Inquiry Learning, ovvero su processi di apprendimento fondati sull’esperienza e sull’indagine.  L’aula 3.0 è un vero e proprio laboratorio attivo di ricerca: le tecnologie digitali e gli arredi si muovono in stretta relazione con gli spazi, che vengono modificati ogni volta in base alle esigenze didattiche, mentre i ragazzi lavorano in gruppo. “Qui si fa una didattica innovativa, sperimentale e per competenze. L’apprendimento – sottolinea il dirigente scolastico Federico Giroldi – oggi non può più essere basato sui vecchi metodi di trasmissione del sapere. La classica lezione cattedratica è superata. Non funziona più. Un approccio più ludico e laboratoriale al contrario è del tutto vincente”.
Jessica Bianchi

 

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