La Sala Manuzio si svela alla città

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La Sala Manuzio apre al pubblico: una delle gemme di Palazzo dei Pio sabato 17 marzo alle 18 verrà mostrata alla città di Carpi dopo lunghi lavori di restauro. Un ambiente rinascimentale ritrovato, la Sala Manuzio, recuperata grazie all’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna che si è allineato al progetto di valorizzazione della residenza di Alberto Pio portato avanti da anni dall’amministrazione comunale.
La progettazione della nuova Pinacoteca dei Musei di Palazzo dei Pio, di cui la Sala Manuzio costituisce una delle sale più importanti, rappresenterà un passaggio fondamentale per connettere gli spazi storici del Museo con le aree che saranno oggetto di un intervento di restauro, Stanze del Vescovo e Torrione degli Spagnoli, che nel giro di pochi anni consentiranno una fruizione quasi completa del complesso carpigiano. E sarà una prima idea di Pinacoteca quella che l’allestimento della sala offrirà con tre opere delle collezioni civiche: l’Allegoria di Palma il Giovane, Il Battesimo di Cristo di Denys Calvaert, La vendetta di Progne di Mattia Preti.
All’inaugurazione di sabato 17 marzo interverranno il Sindaco di Carpi Alberto Bellelli e l’assessore a Restauro, Cultura, Centro storico e Promozione turistica Simone Morelli.
Per l’intervento di recupero e allestimento (costato in totale all’incirca 150 mila euro), il Comune di Carpi ha goduto di un finanziamento di oltre 60mila euro da parte dell’Istituto Beni Culturali, erogato grazie a una convenzione tra i due enti nel 2010, 2014 e 2016 per il recupero del fregio rinascimentale, del camino lapideo e delle opere architettoniche e impiantistiche, in partnership con una ditta locale, la Tecno Cam srl, che ha sponsorizzato per 15mila euro le operazioni di recupero e risanamento del soffitto ligneo a cassettoni. Con il restauro è tornato a risplendere il fregio ad affresco databile alla fase rinascimentale, con un motivo a grottesca cosiddetto ‘a tralcio abitato’ con puttini e satiri, integrato da scudi araldici relativi alla famiglia dei Pio, integrato nella Sala Manuzio da ulteriori elementi mitologici quali un corteo guidato dal carro del dio Nettuno, raffigurato secondo il tipo classico con lunga chioma e barba bianca mentre con una mano regge il tridente e con l’altra le redini, con un puttino e tritoni. La decorazione è attribuibile a Giovanni del Sega, che lavorò a Carpi tra il 1506 e il 1527 per Alberto Pio.
All’epoca ottocentesca rimandano invece le ridipinture del soffitto ligneo, caratterizzate da un tavolato a cassettoni blu e oro e con elementi araldici che rimandano a loro volta alle policromie cinquecentesche, parzialmente conservate sotto l’attuale decorazione.

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