Mentre eseguivo esercizi a corpo libero il tendine del braccio sinistro ha ceduto e vi lascio immaginare in quale dimensione ero scivolato dal punto di vista psicologico. Obiettivi a cui dovrò rinunciare, gare e manifestazioni alle quali non potrò partecipare per molti mesi avevano preso spazio nei miei pensieri oscurandoli. Ormai il mio trauma è già una cosa pubblica, scopo di questa lettera è gratificare e rendere pubblico il valore del dottor Alessio Canali che mi ha operato con tanta competenza e professionalità, e dello staff delle infermiere che mi hanno accudito e coccolato per i quattro giorni di degenza nel Reparto di Ortopedia. Troppo spesso l’umanità e la professionalità delle infermiere vengono considerate “dovute” e scontate. Grazie a loro il mio momento nero è durato giusto qualche minuto: le attenzioni, la presenza continua in camera, le cure e i loro sorrisi mi hanno fatto sentire al sicuro da subito. Credo di aver capito la loro motivazione vera, la molla che spinge una persona a dedicarsi agli altri con amore – vedere una persona uscire dal reparto sorridente e felice di raggiungere la sua famiglia ricordando a malapena il momento di sofferenza in cui era entrato – credo sia questo il vero motivo che li rende orgogliosi di essere ciò che sono. A loro va il merito di riuscire a trasformare quei momenti dove si unisce il dolore del trauma fisico alla sofferenza silenziosa dei sogni infranti in momenti dove si elaborano nuovi sogni e nuovi obiettivi. Ora devo portare il gesso per quattro settimane, poi fra tre mesi potrò ritornare a muovermi dopo un congruo periodo di riabilitazione per gli arti superiori. Il palco di Men’s Physique e le gare Spartan Race per molti mesi, come ho già detto, dovranno fare a meno di me perché dedicherò tutta l’energia che ho a un nuovo progetto di lavoro: unire più personal trainer in un’unica struttura. Ecco il mio obiettivo per il 2018.
Roberto Vecchi, personal trainer