Nubi nere si addensano sulla carpigiana Spazio Sei e i suoi sessanta dipendenti. Da anni, dopo l’accordo saltato con Blufin, la ditta di via Nuova Ponente arranca e nemmeno il brand fiorentino Scervino, con il quale Spazio Sei aveva dato vita alla newco Manfra Italia (Scervino ne detiene la maggioranza attraverso la società Dernamaria mentre una quota di minoranza resta a SpazioSei, la quale aveva sinora continuato a occuparsi materialmente della produzione), pare aver risollevato le sorti della ditta. La decisione di Scervino di riportare al proprio interno le due linee realizzate a Carpi è stata una vera e propria mazzata per Spazio Sei per la quale gli scenari possibili si riducono a due: il fallimento o l’acquisizione, da parte di Scervino, di parte di un ramo d’azienda, operazione che però salverebbe soltanto la metà del personale. Una crisi, quella di Spazio Sei, che coinvolge centinaia di operatori dell’indotto, oltre a ripercuotersi in modo drammatico sulle famiglie dei dipendenti, letteralmente appesi a un filo.
Il futuro dell’azienda pare ora essere nelle mani di Manfra Italia ma nulla è ancora stato deciso e i nodi da sciogliere sono numerosi. I sindacati sono al lavoro per tentare di salvare il salvabile ma la trattativa – che dovrebbe concludersi formalmente lunedì prossimo – è ostica e nonostante sia stato fatto qualche passo avanti, il rischio di fallimento è lungi dall’essere remoto.
Jessica Bianchi