Mai abbassare la guardia

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La costante e fortissima accelerazione nel mondo del lavoro in generale, e in quello della moda in particolare, ha portato, negli ultimi due decenni, a una sempre più stringente razionalizzazione del mercato, anche nel Distretto di Carpi. La competizione globale fa sì che si verifichi una sorta di selezione naturale e soltanto le aziende capaci di ‘cambiare pelle’, adattando cioè la propria struttura, competenze e capacità al mutare delle richieste del mercato e delle modalità produttive, sono state in grado di reggere alla crisi iniziata alla fine del primo decennio degli anni Duemila. Staff Jersey, fondata nel 2006 da Federico Poletti e dalla sorella Barbara insieme a Massimo Nicolini e Marisa Medici, è una delle realtà che, meglio di altre, ha saputo stare al passo coi tempi, anche attraverso investimenti coraggiosi. “Staff Jersey – spiega Federico Poletti – è nata dalla volontà di unire le competenze acquisite nel corso degli anni, coniugando l’aspetto legato a ricerca e sviluppo con quello commerciale, per offrire un prodotto adatto alle esigenze di un mercato che stava cambiando in maniera sempre più veloce”. L’azienda, che oltre ai 4 soci conta 18 dipendenti, è in crescita, e opera in Italia, Germania, Francia, Turchia, Giappone e Stati Uniti. “Sostenere che la crisi sia finita sarebbe imprudente, ma per quelle aziende che in questi anni sono riuscite a innovare e a fare di qualità e servizio al cliente la propria mission penso possa esistere un futuro concreto, ed è su questo che noi stiamo lavorando con grande impegno e passione”. Il prodotto proposto da Staff Jersey è interamente realizzato in Italia, con energie locali, valorizzando le esperienze del territorio. “Com’è ovvio – racconta Massimo Nicolini – utilizziamo quasi esclusivamente jersey, materiale versatile e in voga, soprattutto in questi ultimi anni, anche per gli abiti da uomo, poiché dotato di elasticità, vestibilità e comodità intrinseche, tali da conservare l’aspetto di un tessuto tradizionale della laneria e della drapperia italiana e inglese ma, al contempo, capace di consentire di produrre capi leggeri e comodi. Anche per  il mercato della moda donna realizziamo prodotti particolari, per la sera e da cerimonia, ma anche abiti per tutti i giorni. I tessuti devono trasmettere, oltre alle sensazioni tattili e visive, anche emozioni. Devono essere nello stesso tempo soffici e confortevoli, facili da lavare, capaci di coniugare eleganza e praticità”. L’azienda produce anche una linea sportwear di alta qualità, dalle performance molto elevate, con indumenti a base di carbonio, argento e fibre cave: “si tratta di un prodotto molto ricercato che i grandi brand puntano sempre più ad affiancare alle linee tradizionali”. In quanto al Distretto e al suo futuro, Federico Poletti si dice ottimista: “in questi ultimi anni il progetto Carpi Fashion System ha dato una mano concreta agli imprenditori, soprattutto per l’aspetto legato all’internazionalizzazione, mentre un’altra misura importantissima è stata quella di consentire il credito di imposta in ricerca e sviluppo anche per il settore tessile. L’importante, ora, è non abbassare la guardia e continuare a sostenere con misure locali e regionali la strada che tante aziende hanno iniziato a percorrere. Oggi, per noi, continuare a innovare il parco macchine e, di conseguenza, i prodotti, per essere sempre più competitivi e un passo avanti rispetto alle aspettative dei nostri clienti è un imperativo. Il Distretto ha dimostrato di sapersi evolvere e stare al passo coi tempi, quindi penso che sentiremo parlare ancora per molti anni del nome di Carpi legato a quello del tessile: nonostante la crisi, questo resta uno dei territori più completi, con una filiera produttiva ancora integra”.
Marcello Marchesini