Morte certa per l’olmo del cortile della Biblioteca

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Piove e l’intervento sull’olmo campestre è stato rimandato ma quell’albero che si trova a ridosso del prospetto ovest della Biblioteca multimediale Loria di Carpi verrà abbattuto in base a una perizia, per salvaguardare l’incolumità pubblica. Niente da dire perché se quell’albero non è sano non si può rischiare che cada. Eppure non sono mancati i commenti su Facebook da parte di chi non ci sta a vedere tagliati gli alberi.
L’intervento che più fece discutere risale al 2013 quando il Comune decise di intervenire su viale Manzoni: in nome della sicurezza vennero abbattuti 44 pioppi bianchi alti trenta metri. Hanno fatto notizia anche le piante abbattute in viale De Amicis, viali Guido Fassi e Galilei, viale Manzoni, via Griduzza, viale Carducci. Più di recente, nell’agosto scorso, sono stati predisposti interventi straordinari sulle alberature in via Caduti del Lavoro, via Martiri della Libertà, via Lago di Bracciano, via Pezzana per complessivi centomila euro. Nonostante sia previsto di “ripristinare l’equilibrio statico degli esemplari arborei interessati attraverso l’asportazione dei rami spezzati e intervenendo sulle chiome”, il Comune non esclude “di arrivare anche all’abbattimento e alla ripiantumazione delle piante sulle quali ormai nessun intervento potrebbe essere risolutivo”.
In base alle indicazioni date nel 2013 dall’assessore Simone Tosi, “ogni anno piantiamo 700 alberi, tagliandone 150-200”. Se erano 31mila gli alberi nel 2009 e sono passati a 34mila nel 2017 c’è qualcosa che non torna nei numeri, ma soprattutto nelle dimensioni. Come in via Manzoni quando i 44 pioppi bianchi alti trenta metri furono sostituiti con quindici esili peri ornamentali.
L’uomo non può vivere senza le piante, ma le piante vivono sicuramente meglio senza Tosi.
Sara Gelli

 

 

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