Il passo tra l’isola ecologica e il mercatino del riuso è breve

0
1402

Sono numerosi i lettori che, su Facebook, nel commentare la denuncia per furto aggravato e ricettazione dei due autisti di Aimag, hanno auspicato una circolazione maggiormente virtuosa dei rifiuti o, meglio, degli oggetti di cui tante famiglie si disfano nonostante siano ancora funzionanti. Pur ricordando loro che a Carpi esiste una meritoria realtà come Recuperandia – magazzino gestito da Porta Aperta in via Montecassino dove tutti possono conferire mobilio, suppellettili e vestiario, altrimenti destinati al bidone dell’indifferenziato – a destare la nostra attenzione è stato il Mercatino del Riutilizzo di via Stradello Morello, 370 a Soliera, non tanto per la sua azione, quanto per la sua posizione strategica. “Nel 2008 – racconta il sindaco Roberto Solomita – abbiamo pensato di dar vita a questo centro di recupero e riciclaggio proprio accanto all’isola ecologica. Allora la morsa della crisi non si era ancora fatta sentire e non esisteva una cultura forte del riciclo: la scommessa però si è rivelata vincente, tanto che il centro si è progressivamente allargato e sta dando ottimi risultati”. Nei box prefabbricati che ospitano il Mercatino – gestito, grazie a una convenzione, da Auser – si possono trovare “pezzi d’arredo, soprammobili, piccoli elettrodomestici e molto altro ancora”, prosegue il primo cittadino. “Molte famiglie che svuotano soffitte o vogliono liberarsi di oggetti che non usano più, prima di entrare in discarica fanno tappa al mercatino: tutto ciò che ha ancora un valore viene messo in vendita – seppure a prezzi irrisori – mentre il resto oltrepassa il cancello dell’adiacente isola ecologica. Il passo è breve ed è proprio la prossimità a fare la differenza”, sorride Roberto Solomita.  Le entrate derivanti dai contributi dei cittadini per il riutilizzo di beni e oggetti dismessi vengono poi rimesse in circolo: “ogni anno Auser dona alla città gli utili del Mercatino. Cifre che vanno dagli 9 ai 10mila euro – conclude il sindaco – e che, per esempio, si sono rivelate fondamentali per riqualificare il social market Il Pane e le Rose e, ancora, per acquistare i giochi con cui abbiamo arredato i parchi pubblici e i materiali per la Ludoteca”.
Jessica Bianchi