Alla qualità della registrazione hanno preferito la potenza espressiva: la scelta punk dei Io chi sono?

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L’eco di Franco Battiato la ritroviamo racchiusa sin dal loro nome: Io chi sono? è il nuovo progetto musicale degli ex Fata, band carpigiana formata da Alessandro Albarelli alle chitarre, Daniele Brandoli a tastiere, elettronica e sint, Milo Mazzola alla batteria e Roberto Ferrari, voce ed elettronica. “Battiato è un autore che amiamo molto – sottolinea Roberto Ferrari – in particolare la sua filosofia, fortemente caratterizzata dall’insegnamento di Gurdjieff, secondo cui la ricerca della verità e della conoscenza nobilita e rende l’uomo una creatura straordinaria. Io chi sono? è un interrogativo esistenziale che prima o poi ciascuno si pone: le risposte sono a dir poco molteplici e per nulla scontate”. Il loro disco, Viscerale, si muove nel solco dell’elettronica, della new wave e del post punk degli Anni Settanta ed è proprio lo spirito di quegli anni ad emergere con forza prorompente: “fare musica per noi è un’esigenza, una necessità, ma sentivamo il bisogno di staccarci da etichette, uffici stampa… e così abbiamo deciso di liberarci da ogni schema e sovrastruttura. Il disco lo abbiamo registrato d’istinto, in autonomia.  Oggi – spiegano Ferrari e Brandoli – tutti i lavori paiono imbrigliati, livellati e somiglianti, noi, al contrario, volevamo qualcosa che si differenziasse completamente. Negli Anni ’70 la qualità della registrazione era secondaria rispetto alla potenza espressiva dei pezzi e noi abbiamo realizzato Viscerale guidati dalla consapevolezza che quando un brano possiede un’anima è in grado di arrivare dritto alla pancia di chi lo ascolta”. E che il disco suoni, e lo faccia bene, lo dimostra l’apprezzamento della Rete: “nonostante la new wave contemporanea abbia un underground sconfinato, Darkitalia ha inserito il nostro brano Lumières de la nuit  tra le 25 canzoni più belle del 2017. Piazzarci dopo l’artista americano Drab Majesty è una soddisfazione senza precedenti”, sorride Roberto Ferrari. “L’elettronica – aggiunge Daniele Brandoli – ci consente una gestione moderna dei suoni ma questi otto brani, dal punto di vista compositivo, sono nati di getto. Di cuore. Abbiamo scelto, nel registrare il disco, di rifarci al passato, una novità per noi ma, considerato il risultato, probabilmente continueremo su questa strada”. Ad aprire il disco è L’imperfezione, “un brano non facile a cui sono molto legato. Una canzone – spiega Roberto Ferrari – che si interroga sul senso delle cose e di cui è uscito il bel video firmato da Pietro Puccio, graphic designer nonché docente alla Naba di Milano”. Io chi sono? Una parodia, una complicazione, una circostanza, il frutto del peccato, la paura di invecchiare, una scommessa persa, una casa chiusa, una patologia, un appunto preso in fretta, una didascalia, una fermata persa, una fotografia, un’astrazione, un debito scaduto, una deviazione, un cuore artificiale o un telefono cellulare… un’idea d’amore… “Difficile trovare una risposta univoca ma, indipendentemente da ciò che siamo – o che pensiamo di essere – l’unica cosa di cui abbiamo bisogno è l’amore”, ribadisce Ferrari, autore dei testi. Viscerale è una caustica denuncia di un oggi connotato da una progressiva schiavitù da social, “inquietanti sfogatoi di rabbia e frustrazioni per tante pecore vestite da leoni. Vortici distruttivi nei quali ci si isola irrimediabilmente – prosegue Ferrari – divenendo così sempre più manipolabili”. L’impellenza viscerale di urlare, detestare, disinfettare… con la certezza di sapere, perdendo un’ottima occasione per tacere… e come sempre tra le mani non c’è nulla di concreto. Un tempo, il nostro, in cui l’affermazione di un sé originale diventa sempre più chimerica come ci ricorda Invisibile. Tra le radici dell’essere, mi trovo a condividere tutto quello che mi viene dato… svuotato, spento, indesiderato da un sistema confezionato. Chicca della canzone le chitarre finali di Albarelli: da ascoltare con attenzione. E se è vero come ribadisce il brano Disfunzioni emotive amplificate che tutto si appiattisce e poi finisce, in Lumières de la nuit, la riflessione sull’amarezza dell’essere si allarga ancor di più: quanto sembra stupida l’identità che hai; si diventa personaggi, giocolieri messi a nudo, bruciando un po’ se stessi tra le braccia di nessuno, tra volti indifferenti e luci di lampioni che non riscaldano mai… E opportunamente io non penso a niente e, opportunamente, io non sono niente.  E allora, in un tempo sempre più scandito dalla tecnologia, la domanda avanzata in Alterazioni è: in tutte queste direzioni e mutazioni l’amore che forma ha? Corpi in esposizione per desideri brevi, alimentati a batteria e la tecnologia, forse, è solo una bugia per affermare la mediocrità.  Tra introspezione e denuncia, nei testi sempre più maturi e ispirati di Ferrari, l’amore trova però pieghe da cui emergere. Spuntare.  E in questa finzione etica, estetica, medicinale, canta Roberto in Estetica, dove l’amore è solo un effetto collaterale e ciascuno rischia di perdere la propria essenza, il disco si chiude con Simbiosi  e un’immagine di colorata speranza. Un fiore che cresce e dona tutto quello che ha senza chiedersi perché. E io posso ancora ritrovare un sorriso, un’idea, al pensiero  di te… Perché è pur sempre l’amore, nella sua gratuità, a dare un senso a ciò che siamo. Viscerale è un ibrido: “ci siamo lasciati ispirare da autori, atmosfere e sonorità diversissimi tra loro. In questo lavoro ci sono pennellate pop, alcune incursioni nel punk e persino qualche campionatura di suoni dell’industrial metal. Influenze mai utilizzate prima”, rivelano Daniele Brandoli e Roberto Ferrari. Il 20 gennaio, alle 22,30, la band sarà in concerto al Mattatoyo, in occasione della serata organizzata dallo staff Endenocte, per presentare in anteprima il disco prodotto dallo Zeta Factory di Carpi e distribuito su tutte le maggiori piattaforme digitali a partire dal 22 gennaio.

Per info: www.facebook.com/iochisonoweb – iochisono.bandcamp.com
Jessica Bianchi

 

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