Il gioco della bottiglia

0
1495

L’iniziazione all’alcol è sempre più precoce. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità si inizia a bere alcolici a soli 11 anni. Ed è ovviamente emergenza. Anche a Carpi il quadro è tutt’altro che roseo, basti pensare che al Pronto Soccorso dell’Ospedale cittadino giungono ogni fine settimana giovani e giovanissimi, ancora incapaci di metabolizzare l’alcol, in stato di pre-coma o coma etilico. “Casi di binge drinking  (ubriacatura rapida con assunzione di 6-8 bicchieri in meno di mezz’ora)  – spiega il dottor Massimo Bigarelli, direttore del Sert di Carpi e Mirandola – non sono rari e finiscono in Pronto Soccorso. Occorre che questi episodi di coma o pre-coma etilico non vengano minimizzati ma, al contrario, portino all’analisi di un problema esistenziale, un disagio, che potrebbe sottendere a queste situazioni acute”.  Ma quanto è diffuso in città il problema dell’abuso di alcol tra i minori? “Il centro alcologico di Carpi ha in cura 121 pazienti, dei quali 97 uomini e 24 donne. Nell’anno in corso – prosegue il dottor Bigarelli – abbiamo avuto 21 nuovi accessi. L’età media è di 46 anni ma ogni anno abbiamo 2-3 segnalazioni di utenti minori. Si ritiene infatti che il problema dell’abuso etilico (sporadico, non etilismo vero e proprio) tocchi il 10-12% dei giovani”. Al momento, gli Under 18 in cura al Sert, al Centro adolescenza e alla Neuropsichiatria infantile con abuso etilico “sono 3 e seguono programmi di recupero individuale con attenzione alla sfera psicologica e al rapporto con la famiglia. Non parliamo di dipendenza da alcol – specifica il dottor Bigarelli – bensì di un abuso e sovente di sostanze (cocaina e cannabis) per sballare rispetto alla quotidianità”. 
Ed è solo la punta dell’iceberg. L’alcol è certamente la sostanza psicoattiva più dannosa, accessibile, economica e diffusa nella nostra società. Una piaga dalla quale i minori devono stare lontani. Ai genitori il compito di educare e ascoltare, come raccomanda il direttore del Sert: “l’ascolto dei ragazzi è fondamentale oltre al giusto e deciso richiamo sui rischi. Il coma etilico infatti può essere anche mortale, soprattutto se accompagnato da droghe o psicofarmaci. I casi che destano preoccupazione devono essere segnalati al Sert o al Centro adolescenza o alla Neuropsichiatria infantile del distretto di Carpi. Da molti anni infatti lavoriamo in rete”. Insomma tolleranza zero per la bottiglia la quale può rivelarsi, soprattutto per giovani e giovanissimi, tutt’altro che un gioco.
Jessica Bianchi

clicca e unisciti al nostro canale whatsapp
clicca e unisciti al nostro canale whatsapp
clicca e unisciti al nostro canale whatsapp