L’attività di repressione dei Carabinieri della Compagnia di Carpi continua a dare buoni risultati. Due nomadi sono state assicurate alla Giustizia nell’ambito di specifici servizi effettuati nei pressi di alcuni luoghi di aggregazione cittadini e nei comuni limitrofi, pianificati al fine di contrastare i furti commessi in danno di anziani.
La tecnica è sempre la stessa: il malvivente si avvicina al malcapitato di turno, gli chiede un’informazione e dopo averla ottenuta lo abbraccia per ringraziarlo. Ma non si tratta di riconoscenza. Si tratta piuttosto di una tecnica di furto raffinata poiché permette al malfattore, nella “passionalità” del momento, di sfilare all’ignaro passante la collanina, o l’orologio o il portafogli. Ed è proprio a questo tipo di incontro che stamattina hanno assistito due militari della Compagnia di Carpi i quali, fingendosi operai addetti alla manutenzione stradale, hanno dapprima seguito e successivamente arrestato una giovanissima donna minorenne di nazionalità romena che poco prima aveva avvicinato, in pieno centro storico, un 61enne del posto chiedendogli dove si trovasse la stazione ferroviaria. L’uomo, dopo averglielo detto, si è visto abbracciare ma non si è accorto, tuttavia, che la donna gli aveva appena sfilato la catenina d’oro che indossava al collo. Il “dettaglio”, però, non è sfuggito i militari i quali, dopo averla bloccata, l’hanno perquisita e arrestata, recuperando e restituendo il maltolto all’incredulo proprietario. Per la giovane si sono spalancate le porte del Centro di Prima Accoglienza di Bologna.
Analogo fatto è accaduto ieri pomeriggio a Mirandola. Stessa tecnica, stessa epilogo.