Il Programma di mobilità dell’Unione Europea Erasmus plus è una porta spalancata sul mondo per i professori del Liceo Manfredo Fanti entusiasti dell’opportunità, che per la prima volta hanno in maniera massiccia, di soggiornare in altri Paesi europei per sviluppare le proprie competenze. L’istituto superiore carpigiano è stato selezionato insieme ad altri 93 su più di 700 scuole e ha ottenuto un finanziamento europeo per 58mila euro a sostegno del proprio progetto per coprire costi del viaggio, frequenza ai corsi, diarie. “Sono dodici gli istituti superiori emiliano-romagnoli selezionati – ha sottolineato la preside del Liceo Fanti Alda Barbi – a conferma dell’eccellenza della nostra Regione”. Un’avventura che è già cominciata dalla Francia da dove è rientrata da pochi giorni la professoressa Laura Apparuti, referente del progetto intitolato Learning to innovate, mentre sono in partenza una docente che in Finlandia sarà ospite di un collega e altri quattro per l’Inghilterra. Erasmus Plus coinvolgerà complessivamente 17 insegnanti di discipline diverse, tre assistenti amministrativi e la dirigente: faranno esperienza di ‘job shadowing’ cioè codocenza e osservazione diretta di ambienti di apprendimento diversi in Spagna, Francia, Regno Unito, Finlandia, Germania e Malta, oltre a frequentare corsi di lingua e metodologia con certificazione finale e a partecipare a gruppi di lavoro per l’apprendimento delle buone pratiche per la gestione della classe, per esempio nel caso in cui sia previsto l’inserimento di una disabilità.
“Erasmus Plus rappresenta la possibilità di arricchire l’offerta formativa del Fanti in coerenza con il piano triennale che prevede: vocazione all’ internazionalizzazione, punto di forza della scuola, innovazione didattica e attenzione alle difficoltà di apprendimento dei ragazzi e alle competenze di cittadinanza trasversali” prosegue la dirigente Barbi. Inoltre a partire dal prossimo anno verrà attivato all’interno dell’indirizzo linguistico un percorso EsaBac per il conseguimento del doppio diploma, italiano e francese, a integrazione del Clil (Content and Language Integrated Learning) che già oggi prevede l’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera. “Erasmus Plus – conclude Alda Barbi – deve avere una ricaduta positiva su tutta la scuola e sui ragazzi ma ha già acceso la motivazione e l’entusiasmo degli insegnanti che, partecipando al programma, si troveranno a confrontarsi con colleghi e scuole di altri Paesi e a migliorare le proprie competenze linguistiche e metodologiche”.
Sara Gelli