Un gioiello cittadino sta letteralmente cadendo a pezzi. Il tetto è già crollato e, se nessuno vi metterà mano, l’incuria e il trascorrere del tempo gli assesteranno il colpo di grazia. Eretto nel 1503 da Leonello Pio, su progetto di Biagio Rossetti, del suo antico splendore, Palazzo Caleffi non conserva più alcuna traccia. Tristemente chiuso dagli Anni Ottanta, lo stabile – di proprietà dell’architetto Dodi e delle famiglie Severi e Valenti – duramente provato dal sisma del 2012, versa in condizioni a dir poco pietose. Pericolante e malfermo, il vecchio edificio è stato da giorni transennato provocando le proteste di alcuni residenti. Le transenne, infatti, ingombrano a tal punto la strada da obbligare le auto in transito a salire su un tratto del marciapiede opposto, rendendo così estremamente pericoloso il passaggio dei pedoni e mettendo a rischio l’incolumità di coloro che escono dai portoni affacciati sulla strada. La soluzione, adottata per evitare che eventuali distacchi del palazzo, conosciuto come ex Valenti, cadano sulla strada compromettendo la sicurezza di coloro che percorrono la via, non può essere certo permanente. Via Matteotti tra le strade più antiche del cuore cittadino merita di più e di meglio. Perché la proprietà non provvede a ristrutturare il palazzo attingendo dai fondi previsti dalla Regione dopo il sisma? Alcuni residenti temono che tutto venga lasciato com’è in attesa che non vi sia più alcunché da riportare all’originaria bellezza e che al posto di questo pezzo del patrimonio storico e architettonico cittadino si vogliano realizzare ben più lucrativi appartamenti di pregio. Fortunatamente così non dovrebbe essere: “essendo un immobile di proprietà privata, l’Amministrazione Comunale ha le mani legate ma, considerato il suo valore, non siamo certo rimasti a guardare”, spiega l’assessore al centro Storico, Simone Morelli. “Ho incontrato la proprietà la quale ha manifestato la volontà di presentare il Mude (la richiesta di contributo ai fondi regionali) relativo al fabbricato”, assicura l’assessore ai Lavori Pubblici, Simone Tosi. Ricadendo l’ex Valenti all’interno di un’unità minima di intervento (UMI), i proprietari hanno infatti diritto al 100% del rimborso per il rifacimento delle parti comuni e strutturali: tetto e facciata. La notizia è positiva. Ora, alle parole, si attende facciano seguito i fatti.
Jessica Bianchi