Un testamento per i nostri amici animali

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Alcuni lo associano a eloquenti gesti scaramantici, altri sono convinti che farlo porti bene:  in pochi sanno che il testamento è uno degli atti più moderni dell’intero sistema giuridico. Non perché sia “di moda” (la materia è molto poco “social”) o “nuovo” (per certi aspetti, anzi, è molto antico!), piuttosto perchè offre numerose e particolari opportunità per regolare il destino dei propri beni. Si sente poco parlare, ad esempio, del fatto che, con il testamento, le coppie di fatto, le famiglie naturali, i conviventi, possono disporre attribuzioni patrimoniali in grado di giungere, negli effetti, a risultati sostanzialmente coincidenti (salvo l’esistenza dei cosiddetti legittimari) con quelli che la legge fa discendere dal matrimonio. Altro aspetto davvero moderno del testamento è quello della cosiddetta destinazione patrimoniale. E’ possibile vincolare beni o somme alla realizzazione di determinate attività, pur lasciando agli eredi la titolarità dei beni stessi, in modo che la proprietà rimanga nel contesto familiare, ma possano goderne soggetti o categorie ampie di persone. Nello stesso filone sono frequenti i lasciti a favore di enti o persone con disabilità, comunità religiose o la creazione, per mezzo del testamento, di realtà operative (come le fondazioni) finalizzate al raggiungimento di un obiettivo di alto rilievo sociale.
Ed è in questo quadro di modernità che si innesta un tema antico, di cui vi sono tracce già in documenti di epoca romana e che ritorna oggi di attualità: i nostri compagni di vita a quattro zampe possono diventare protagonisti del testamento.
E’ vero, il nostro sistema di diritto non riconosce agli animali la soggettività giuridica, a differenza di altri ordinamenti nel mondo ove è possibile attribuire loro anche grandi patrimoni. Questo non significa, tuttavia, che non sia possibile fare in modo che, alla propria morte, il nostro mastino Landulf, la piccola persiana Gundeberga o il purosangue Tuscolo, non possano beneficiare di attribuzioni sufficienti a garantir loro cure ed assistenza per l’avvenire. Sfruttando alcuni meccanismi del codice è possibile effettuare un lascito (denaro, beni immobili o altro) a favore di un ente dedicato alla cura degli animali e condizionare l’attribuzione all’espletamento di un’effettiva assistenza in favore del nostro animale, sportivo o da compagnia, nonchè nominare soggetti incaricati di verificare che tali volontà siano nel tempo realizzate e rispettate. Sono queste soltanto alcune delle numerose possibilità con cui un testamento può tratteggiare il futuro e permettere a ciascuno di dare compimento a volontà meritevoli di tutela, attuali, inattuali, ordinarie o particolari che siano.