Il postino suona ogni due giorni

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Nei magazzini delle Poste in Emilia Romagna giacciono centocinquanta quintali di corrispondenza non consegnata per via del recapito a giorni alterni sperimentato da qualche mese. E più cresce la posta non consegnata, più monta la rabbia dei cittadini. I sindacati sono già sul piede di guerra perché il problema “è omogeneo” in tutta la Regione e Carpi non fa eccezione. A metterci la faccia in prima linea sono i portalettere perché la gente si rivolge a loro per denunciare ritardi e disservizi: i toni si possono intuire ma l’interlocutore non è quello giusto perché i postini non sono diventati improvvisamente dei fannulloni e il problema è una riorganizzazione del servizio che prevede il recapito in buchetta un giorno sì e l’altro no: è il caos. Ai postini la corrispondenza non arriva già suddivisa e per ordinarla devono perdere tempo per cui è impossibile iniziare il giro delle consegne entro l’orario di servizio, “mancano persino le alette divisorie nei casellari per suddividere la posta e anche questo aumenta i tempi di uscita”. Le zone di consegna cambiano di settimana in settimana, “mentre al contrario la conoscenza palmo a palmo delle strade ci permetteva di procedere in modo più spedito” e in pratica potrà anche succedere che una corrispondenza spedita di lunedì arrivi a destinazione “tre o quattro giorni dopo a seconda di come si alternano le zone di consegna”. C’è chi, anche se non retribuito, entra due ore prima o esce due ore dopo per finire il lavoro ma l’intasamento per “giacenze consistenti” non cambia. Il nuovo piano di distribuzione della corrispondenza a giorni alterni non pare funzionare e dall’Emilia Romagna la politica ha avanzato una richiesta bipartisan affinché Poste ridiscuta col Governo il suo piano di tagli dei servizi, chiusure di uffici e distribuzione a giorni alterni. I sindacati regionali minacciano lo sciopero generale soprattutto in considerazione dei 400 esuberi annunciati in Emilia Romagna. Si tratta di portalettere che verranno destinati ad altri servizi, ad esempio agli sportelli o mandati in pensione anticipatamente: al territorio di Modena viene chiesto il sacrificio maggiore con 110 esuberi annunciati. Si sa che il servizio di recapito è in perdita di centinaia di milioni, ma il sistema deve tenere: chi ha sottoscritto l’ abbonamento a un quotidiano che se ne fa di un giornale vecchio di due giorni? 

Sara Gelli