“Diciamo no all’anestesia delle coscienze”

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Ogni 21 marzo, primo giorno di primavera, Libera celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, affinchè in quel giorno di risveglio della natura si rinnovi la primavera della verità e della giustizia sociale.  Lunedì 21 marzo siamo partiti anche noi da Carpi per partecipare alla manifestazione di Libera contro le mafie e per commemorare tutte le sue 900 vittime innocenti. La 4°BE ha partecipato sia per interesse personale ma anche in rappresentanza dell’Itis Leonardo da Vinci. Ci siamo uniti al corteo che partiva da Piazzale Marconi per giungere sino a Piazza Prampolini. Qui sono stati letti i 900 nomi delle vittime innocenti di mafie e poi abbiamo assistito al collegamento in diretta con Messina per ascoltare il discorso di Don Ciotti, il quale ha toccato diversi argomenti di attualità oltre a quelli legati alla malavita: dalla situazione dei profughi in Turchia alla strage dei ragazzi dell’Erasmus in Spagna. Il suo è stato un invito a tutti  a “costruire ponti che allarghino l’impegno e a metterci la faccia per dire no all’anestesia delle coscienze”.  Abbiamo anche udito le parole della moglie di Giuseppe Tizian, vittima di mafia, di cui proprio il presidio Libera di Carpi porta il nome, che ci ha aperto gli occhi su ciò che può fare la mafia, ma soprattutto su ciò che possiamo fare noi per sconfiggerla. I morti innocenti di mafia sono morti due volte, perché, spesso, sono stati oggetto di sospetto e diffamazione. E’ importante tenere sveglie le coscienze perché la mafia si insinua in modi subdoli e i suoi soldi facili costituiscono una grande tentazione.  Quello a cui abbiamo assistito non è avvenuto solo a Reggio Emilia e a Messina, bensì in oltre 2.000 città italiane e ciascuna piazza era gremita di gente che gridava “No alla mafia”. E’ stata una bellissima esperienza formativa poiché ci ha permesso di vedere quanta gente sta dalla parte della giustizia, della legalità e della libertà, ma anche di comprendere quante persone hanno sofferto – e soffrono – a causa delle mafie. I giovani sono importanti perchè hanno il compito di invertire la rotta: diventando portatori di un’etica del lavoro sana. Giornate come questa danno davvero grande speranza.
Gli studenti Luca Esposito e Marco Marchesini